Le 12 cose da non fare assolutamente in navigazione

1) Lasciare le prese a mare aperte.

Chiudetele in navigazione, special modo in caso di cattivo tempo: come minimo vi potreste trovare con il lavandino del bagno sporco di ogni ben di Dio, dovuto alla pressione dell’acqua nel tubo di scarico.

2) Navigare di notte o con mal tempo, senza cintura di sicurezza…

ben assicurata alle parti fisse e solide della barca, come il paterazzo o la jackline debitamente armata. Il consiglio si estende in ogni circostanza ai navigatori solitari: esempi eclatanti nella storia stanno lì a dimostrare come una distrazione possa essere fatale.

3) Navigare con il tender al guinzaglio

se non per brevi spostamenti da una rada all’altra, e con bel tempo. Questa è una brutta abitudine, spesso diffusa tra i charteristi ma riscontrata anche in molti armatori: molti navigano a vela o a motore, con onda, e addirittura con il fuoribordo armato, persone che evidentemente non hanno la benché minima idea di quanto le loro convinzioni siano appese al filo dell’incoscienza o meglio inconsapevolezza. Le tensioni sono forti, e il guinzaglio può rompersi; recuperare il tender a seconda delle condimeteo e del mare, potrebbe rivelarsi una ‘mission impossible’, con relativo danno economico e rischio di incolumità nel tentativo di alarlo a bordo. Un’ultima considerazione, in caso di maltempo, issate a bordo sia tender che motore, anche se siete alla fonda; ho visto ribaltarsi dei chiglia rigida, fuoribordo compresi, in seguito a giri di vento di intensità importante, nell’assoluta tranquillità di ignari armatori alle prese con il frastuono del vento tra le sartie: solo dopo mie continue urla, sono riusciti a recuperare il giocattolo oramai in fase di inabissamento

4) Sottovalutare il meteo e le condizioni del mare.

Il mare è vero, a differenza della montagna, perdona molto, ma sa essere altrettanto cattivo. Informatevi quindi tramite i vari siti web e pensate sempre al peggio, preparandovi di conseguenza: togliersi una cerata non sarà così difficile. Viceversa asciugarsi dall’acqua di mare, magari con temperature non proprio estive, è tutt’altro che facile e salutare

5) Non mangiare durante lunghe navigazioni.

L’alimentazione è importante e previene il mal di mare, oltre al fatto che le energie necessitano

6) Navigare vicino la costa confidando solo sul motore.

Ne vedo tanti che si divertono a fare il filo agli scogli, baldanzosi e certi che quel marchingegno fatto di pistoni, cilindri, olio e gasolio possa essere un’entità eterna e funzionante come una calcolatrice. Anche qui, se non si è vissuta l’esperienza dello spegnimento accidentale, non si può comprendere il pericolo. Sappiatelo, potrebbe abbandonarvi senza avvisarvi e per mille stupide cause; di solito se ciò avviene, segue la legge di Murphy, quindi nei peggiori momenti possibili

7) Indossare calzini senza scarpe.

Questo errore si tende a commetterlo anche in rada. È pericolosissimo, scivolare e farsi male è un attimo. Quindi o senza a piedi nudi, o indossarli insieme alle scarpe

8) Utilizzare scarpe non specifiche.

Una suola liscia e non adeguata, potrebbe trasformarsi nel peggior nemico per il vostro equilibrio. Dunque armatevi di qualità, la sicurezza non ha prezzo. A chi fosse interessato questo è un prodotto da noi testato intensamente

9) Navigare con gli oblò aperti.

Sempre che non ci si stia spostando per brevissimi tratti e senza mare e vento, l’acqua salata ha la tendenza a entrare ‘laddove non ci siano chiusure’. Asciugare le suppellettili potrebbe divenire poi un’operazione impossibile, esigendo di essere lavate con acqua dolce: il materasso di spugna impregnato di sale non è così facile da rimediare

10) Veleggiare senza coprirsi adeguatamente

special modo la testa. Il vento è traditore, impedisce di percepire la vera intensità del sole, e in estate la storia potrebbe prendere pieghe pericolose con insolazioni non indifferenti: come minimo la vacanza potrebbe rovinarsi per una sciocchezza. Inoltre la prima causa di mal di mare è il freddo. Vestitevi a cipolla, e d’estate sempre almeno una maglietta, contro vento e scottature. Ovviamente per chi ha la pelle chiara, una buona crema protettiva è d’obbligo

11) Partire con cime e parabordi in disordine.

Oltre un fatto meramente estetico, la cima potrebbe calare in acqua impigliandosi nell’elica del motore, o peggio, nella pala del timone. Ricordatevi che ogni disattenzione, pur apparentemente piccola, verrà fatta scontare dal mare

12) Lasciare l’invertitore in folle.

Per chi ha linea d’asse e elica a pale fisse, ciò farebbe girare l’asse nell’astuccio e nella cuffia Volvo (o altro sistema di ritenuta), usurandole inutilmente. Lo stesso dicasi per l’invertitore. Per cui innestate la retro, anche se ciò vi costerà ¼ di nodo forse meno. Detto ciò una precisazione. Questo del bloccare o meno è un argomento vecchio e più volte affrontato. Si sono effettuati test, alcune case prescrivono di non bloccare, in particolare con il sail drive. Insomma sembra che non esista una regola fissa e valida per tutti i modelli di invertitore e elica. Per cui informatevi al meglio, ma poi prendete la decisione più saggia, infischiandovene se ciò costerà come detto una frazione di nodo in meno

… Ah, scusate, ovviamente l’ultimo errore ma non classificabile, è quello di navigare con una tigre a bordo 😀

Conclusioni

Queste 12 raccomandazioni, sono frutto dell’esperienza diretta, che non è mai abbastanza. Per cui prego, accomodatevi pure e integrate tramite l’apposita sezione commenti qui sotto. Tornerà utile agli altri. La piattaforma ha necessità di crescere e di essere condivisa. Grazie per la collaborazione

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