COME FARE

Una mano concreta per il futuro cambiatore di vita

Con cosa viviamo!

Dunque andiamo dritti al punto.

Teniamo particolarmente a questo paragrafo, poiché ci permette di trasferire a chi crede in un’alternativa, tutta la trasparenza possibile. No, non eravamo tenuti a farlo, ma siamo partiti dal presupposto che il rapporto di fiducia cui abbiamo puntato nel realizzare questo ritrovo tra sognatori, non poteva esimerci dal mettere in chiaro le carte. Inoltre è una buona occasione per fornire alcuni spunti utili a chi volesse mettersi in gioco.

  • Libri: sarebbe auspicabile potessimo vivere solo di questo, ma ahinoi l’editoria italiana non è certo un settore da nababbi. Ma ci stiamo puntando, special modo grazie al presente sito, sarebbe per noi la soluzione ideale e che consentirebbe di essere ancor più liberi.
  • Corso Cambio Vita: è la naturale evoluzione, l’atto finale di tutto quello che troverete qui dentro. Potremmo definirlo lo step ultimo, per prendere poi una decisione fondamentale per la propria vita. E’ la settimana più gratificante che la nostra barca possa restituirci.
  • Affiliate: grazie ad Amazon, ogni articolo che vorrete acquistare passando da uno dei nostri link (libro, consiglio linkabile, ecc.), genererà una piccola percentuale variabile a seconda dell’oggetto acquistato. Insieme ai libri potrebbe costituire per noi una bella opportunità, e a voi non costa nulla. Per cui se vi fa piacere darci una mano senza nessuno sforzo, passate prima da noi per ogni vostro acquisto (non dimenticando che ogni nostra entrata si trasforma a sua volta in solidarietà).
  • Giampaolo testa articoli nautici per Osculati, ne redige la recensione e scrive articoli in generale per il loro blog
  • Başak svolge saltuariamente l’attività di traduttrice per argomenti tecnici
  • Abbiamo altre idee, tutte finalizzate all’offerta di contenuti utili a chi vuole cambiare vita, o semplici consigli tecnici sulla gestione della barca, ma al momento sono ancora in fase di studio. Non appena pronti, questo punto verrà sostituito dalla novità.

Inutile specificare che tutto quanto sopra non è un “business”, ma solo un modo per darci da fare, percorrendo più strade possibili, di modo che quando non tira una, magari qualcosa viene dall’altra, e viceversa. Difficilmente l’orchestra suona coralmente a pieni strumenti; ma a noi va bene così, al momento ci auto finanziamo e il nostro budget lo raggiungiamo senza grosse difficoltà.

Speriamo vivamente di aver risposto a tutti nel modo più esauriente possibile e ora eccovi i consigli su come cambiare vita.

 GUIDE UTILI PER IL “CAMBIATORE”

Ecco lo spazio per porre domande,

curiosità e quant’altro vorrete.

Siamo a vostra disposizione per rispondervi come meglio potremo.

Forza fatevi sotto!

⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓ ⇓

38 Commenti

  1. Francesco

    Ma come fate a vivere con soli 500 euro al mese?

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Francesco, quella che poni è la domanda a cui abbiamo dedicato questo sito e che man mano amplieremo per fornire maggior dettagli possibili. Il primo passo che ti consiglierei, in quanto inevitabile, è la lettura del libro “Si può fare”, oppure iniziare con il mini ebook “A conti fatti chi è il barbone?”. Ti dico “inevitabile” in quanto altrimenti dovrei fornirti una risposta di 170 pagine 😀 Capisci che non è fattibile. Vorrei tranquillizzarti su un punto, io non ci prendo neanche 1 euro (sul cartaceo), per cui credimi il consiglio è tutto a tuo favore. Dopodiché io sono qui pronto a fornirti ulteriori chiarimenti. Un piccolo anticipo: in Egeo in particolare, si vive e anche bene. A patto di sistemare nel giusto ordine la scala dei valori e delle cose per cui vale la pena vivere, davvero.
      A presto e grazie per aver scritto
      Giampaolo

      Rispondi
    • Andrea

      Grazie

      Rispondi
    • Massimo Zamariola

      Perfavore contattatemi. Sono molto interessato. Vorrei cambiare tutto. La barca a vela e la vita semplice, la mia vita. Posso lavorare da remoto e vivere in porto e poi prendere la patente nautica ma non posso permettermi nessuno sbaglio, nessun bidone! Se potete con il giusto ricompensò aiutatemi.
      Email massimo.zamariola@gmail.com
      Cel 3384082993
      Se devo morire allora il posto che desidero, il mare mentre nuoto verso l’ infinito e i miei sogni.
      Mi adatto a tutto.
      Non posso senza esperienza comprare una carcassa su cui affondare senza riuscire nemmeno esser riuscito a uscire dal porto…

      Rispondi
      • giampaolo

        ciao Massimo, non disperare con il giusto tempo e preparazione riuscirai a venire a capo della tua vita
        Ora ti mando un msg wapp così mi spieghi cosa hai in mente
        bv
        g

        Rispondi
  2. Riccardo

    Salve, sono un ragazzo di 27 anni, attualmente vivo nel regno unito, ma sin da piccolo sono attratto dell’avventura come stile di vita e spesso e volentieri ho pensato di intraprendere il viaggio da voi preso, mi sono imbattuto in un video intervista fatto da voi e condivido a pieno tutte le affermazioni da te nel video pur appartenendo tutt’ ora a questa società di consumismo specialmente vivendo a Londra da diversi anni mi accorgo sempre di più di una società che mi appartiene sempre meno, quella della vela è sempre stato un “sogno” ma non ho mai avuto la fortuna di salirci sopra o ancor meglio navigarci, sono un’amante del mare e vorrei iniziare a lavorare su questo progetto, sono tante le domande che mi pongo, e comprerò il suo libro, una sola domanda però sento il bisogno di farla : sarebbe possibile intraprendere questo stile di vita da soli? Oppure la barca richiede un equipaggio minimo di 2 persone?
    Ps: ho visto la vostra barca in vendita, avete deciso di cambiarla? Grazie per l’ispirazione e tanti saluti
    Riccardo

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Riccardo, è bello sapere che trovi condivisibili le nostre idee, e soprattutto è meraviglioso che a 27 anni tu abbia chiarezza su questioni così importanti della vita.
      Andiamo alle risposte. Si, certamente è una scelta fattibile da soli e il budget resterebbe quello, per mantenersi. È altrettanto facile che in coppia? Non saprei. Perché se da un lato essere in 2 obiettivamente consente di sostenersi a vicenda nei momenti di sconforto, dividere gli sforzi oltre che ovviamente godere e condividere la felicità (ma direi che è un concetto appartenente in misura allargata al genere umano in generale, al di là della scelta di vita), dall’altra esser soli garantisce molta più flessibilità di movimento sotto tutti gli aspetti. Incontrare lungo la rotta l’anima gemella poi, per certi versi potrebbe esser se non più facile senz’altro più “a rischio zero”: intendo che se tu avendo messo in piedi la tua nuova esistenza, dovessi attrarre un/a compagno/a, questi non avrebbe sorprese su ciò che fai e chi sei 😉
      Per la parte squisitamente tecnica della domanda, tanti sono i solitari che gestiscono un’imbarcazione senza grosse difficoltà: certo diverso se pensi di lanciarti su un 16/18 metri a salire
      Si Yakamoz è in vendita in quanto speriamo con l’importo di dar vita a un altro progetto, ambizioso per le nostre tasche (cosa per cui aspettiamo anche degli sponsor), che richiederebbe una barca leggermente più grande e differente, ma sempre, rigorosamente in alluminio: sulla natura di tale progetto al momento c’è il “TOP SECRET” 😀 😉
      A tua disposizione e una volta letto il libro mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi
      Buon vento e a presto

      Rispondi
      • Riccardo

        Quanto costerebbe il corso che offrite? In quali mesi è preferibile farlo?

        Rispondi
        • giampaolo

          Ciao Riccardo, il costo del corso dipende dai partecipanti, minimo 1 massimo 2: quindi un singolo nucleo famigliare, inteso o come single o come coppia. Di conseguenza 2.000€/3.000€. Il periodo da fine giugno a metà settembre, salvo cambi di programma, imbarco a Datca, Turchia (aeroporto Dalaman o Rodi con trasferimento tramite ferry veloce – 1h -per Marmaris). A presto

          Rispondi
          • Riccardo

            Perfetto, vi farò sapere al più presto, anche se io lo preferirei fare nei mesi invernali per capire meglio tutto ciò che comporta prendersi cura di una barca, e le varie situazione che si potrebbero presentare, ad ogni modo ci credo tantissimo e sono certo che sarà un esperienza unica che porterò spero all’infinito, a presto e Buon vento

  3. Alberto

    Innanzitutto devo farvi i miei complimenti per i vostri libri che trovo interessanti e utili.
    Poi vorrei porvi un quesito in quanto possessori di un Ovni di alluminio.
    Mi sto guardando attorno per acquistare una barca a vela d’altura, e le barche di alluminio sono quelle che mi convincono di piu’…. da inesperto…visto che sono pochi anni che frequento il mondo della vela.
    Pero’ un mio amico skipper mi dice che le barche di alluminio sono molto umide all’interno ed estremamente calde quando non puoi tenere gli oblo’ aperti. Inoltre quelle a deriva mobile con zavorra in sentina, come vari modelli del cantiere alubat, sono delle pessime boliniere.
    Voi che mi potete dire in proposito?
    Grazie per la gentile risposta.
    Alberto

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Alberto, grazie per i complimenti e la fiducia
      Veniamo agli Ovni, ma direi alle derive mobili in generale e all’alluminio.
      Partendo dal presupposto certamente che ognuno esprime la propria opinione ma, augurandoci, squisitamente per esperienza diretta personale e non per sentito dire (…), cosa credimi molto poco scontata 😀 , io ti dico che l’alluminio è si un materiale metallico per cui facilmente riscaldabile dal sole, ma ci sono diversi ma.
      Il nostro Ovni ad esempio l’abbiamo sverniciato completamente, sulla coperta, in quanto la vernice è un orpello estetico che se non manutenzionata e ripristinata, produce bolle che oltre ad essere antiestetiche appunto, possono essere causa di accumulo di sporcizia, nemico numero uno per l’alluminio. Considera poi che far riverniciare una coperta di alluminio a dovere, di 41′, ti chiederebbero non meno di 18k€! Ma la vernice è anche un ottimo coibentante esterno, per cui il timore era quello di rendere più calda la barca rimuovendola. Invece non è così o almeno non così drammatica. Noi poi abbiamo incollato un ottimo tread master, anti scivolo professionale e pressoché definitivo. Dicevo del caldo. Se navighi, il vento elimina il calore perché l’alluminio così come è veloce a riscaldarsi è altrettanto veloce a rinfrescarsi, cioè a cedere calore.
      Se sei in rada, vai di tendalini perché certo senza, i piedi non ringrazierebbero: ma lo stesso inconveniente l’avresti con una coperta in teak.
      Di sera appena tramonta il sole, per lo stesso principio il metallo si rinfresca immediatamente, mentre in una barca in vetroresina “hai voglia tu” 😉
      .
      Per l’umidità a me non risulta, ma all’interno del nostro Ovni c’è molto legno, ottimo coibentante: potrei anche coibentare le lamiere dell’opera morta per migliorare l’isolazione, ma francamente al momento non lo ritengo necessario. Tutte le barche se non ben areate patiscono l’umidità, per cui ciò che ti ha riferito l’amico skipper non è molto esatto. Per far ciò noi abbiamo su ogni oblò appositi areatori che consentono di tenere gli osteriggi chiusi non perdendo in ventilazione.
      Bolina. Ti direi di divorarti tutti i video che postiamo su FB o su Youtube per risponderti da solo. Certamente le derive mobili non sono nate per bolinare, ma la nostra Yakamoz se la cava egregiamente, nella misura in cui non devi partecipare a una regata ma… VIAGGIARE! Vorrei sapere chi in una burrasca ami bolinare, e soprattutto perché?! Invece i “deriveur” sono imbattibili alle portanti e estremamente sicure per via del fatto che possono alzare la deriva limitando il rischio di straorza, oltre accedere in punti inaccessibili agli altri o appannaggio dei catamarani. Alberto gli Ovni sono considerate le 4×4 dei mari, ovvio che non vincerai mai una regata, ma penso che tu non stia puntando a quello.
      A disposizione e buon vento

      Rispondi
      • Alberto

        Grazie, sei stato molto chiaro.
        Approfitto ancora della tua disponibilita’ per chiederti se il meccanismo della deriva mobile è molto delicato e soggetto ad avarie e richiede veramente manutenzione costosa ogni 5000 miglia?
        BV
        Alberto

        Rispondi
        • giampaolo

          Guarda, dal 2008 che abbiamo la nostra Yakamoz e ancora nessun smontaggio, il meccanismo funziona senza problemi: per smontare la deriva è più un lavoro di mano d’opera che altro, e come ogni altro lavoro se lo fai da te è un conto altrimenti il costo lievita (poi dipende certo dove lo fai fare).
          Direi che noi di miglia ne abbiamo fatte ben più di 5.000 😉
          bv
          g

          Rispondi
  4. Giulio

    Ciao Giampaolo vorrei sapere come fate a guadagnare durante il periodo invernale ? Si utilizza il
    Fondo accumulato durante la stagione ? Come ci si organizza con la barca quale è il modo meno costoso per tenerla “ferma” in questo periodo ? Continuate a viverci tutto l’anno ?
    Grazie

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Giulio, si il grosso è dovuto al “fondo della stagione” 😀
      Poi mettiamo in atto nel caso alternative, considera che scrivo articoli, saggi, libri ecc. insomma ci si ingegna in qualche modo: e d’altronde lo puoi leggere proprio all’inizio di questa pagina.
      Con la barca puoi stare in rada in una delle tante esistenti super protette dell’Egeo ad esempio, e si, ci si può vivere tutto l’anno, anche se oramai per quanto ci riguarda è qualche anno che siamo costretti a passare alcuni mesi a terra grazie all’ospitalità di parenti e amici
      Considera comunque che queste e tante altre risposte più dettagliate e precise relative alla persona interessata, le forniamo nei corsi sul cambio vita: ad personam, proprio perché la scelta è del tutto personale
      Buon vento
      g

      Rispondi
  5. Debora

    Ciao, ho letto di voi con simpatia e ammirazione, sull’ultimo numero del Giornale della Vela. Mio marito ed io abbiamo felicemente navigato insieme per 15 anni su una meravigliosa barca del 1977 (uno Scià 50), 2 mesi all’anno in estate più i fine settimana invernali e quando stavamo per decidere di “mollare tutto” abbiamo ricevuto una sorpresa inaspettata: 2 bellissimi gemelli che oggi hanno 2 anni. Se con un bambino piccolo navigare è difficile ma possibile, con due di questa età è impossibile perché i piccoli richiedono l’attenzione continua di almeno due adulti anche perché, quando uno scappa a prua l’altro ovviamente scappa a poppa e così via. Così, dopo un timido tentativo, quest’ estate abbiamo messo in secca la barca e ci siamo “ritirati” in Salento dove abbiamo un agriturismo. Per assurdo, il desiderio di lasciare terra e prendere il mare si è amplificato con l’arrivo dei bambini anche perché pensiamo che per loro, vivere i primi anni di vita in barca, diciamo dai 4 ai 6 anni potrebbe essere il regalo più bello. Non escludiamo inoltre di prolungare l’esperienza anche dopo i 6 anni grazie ai programmi ministeriali di studio on line ma la domanda che ci poniamo è: se due adulti di buon senso con una buona organizzazione possono farcela con 500 euro al mese, una famiglia di 4 persone con due bambini piccoli che budget dovrebbe avere ? Ho letto di quella famiglia finlandese che è partita con uno Swan 57 per il giro del mondo (i genitori con 3 figli di età compresa tra i 4 e gli 8 anni) però nella loro storia non ho trovato grandi riferimenti in termini economici. Il mare che vorremmo navigare è quello della Grecia, la nostra seconda casa negli ultimi 15 anni, il giro del mondo non ci interessa, pensiamo non esista mare più bello del nostro amato Mediterraneo. Mio marito è medico ed io mi occupo della gestione dell’agriturismo. La possibilità di different charter per noi è molto in salita, prima di tutto per la presenza dei bambini e poi perché la barca, concepita negli anni 70, non ha grandi spazi da riservare ad eventuali ospiti. Grata per i consigli che potrete darci non mi resta che augurarvi buon vento e chissà, magari l’anno prossimo ci incontreremo. Ancora complimenti per aver saputo trasformare un sogno in realtà. Debora.

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Debora, complimenti per i gemelli e la voglia “amplificata” di cambiar vita proprio grazie a loro 😀
      Da cosa cominciamo… La barca. Si senz’altro 50′ di una volta, special modo un progetto bello come lo Sciarelli, non si presta esattamente con facilità alla vita di bordo comoda, per cui per assurdo, forse, il primo passo da compiere potrebbe essere quello di valutare un cambio barca, anche se immagino ahimè a malincuore: questo però aprirebbe anche la porta, nel caso lo desideraste, anche al “charter different”, magari come ultima spiaggia. Detto ciò 2 bambini inseriti nel classico contesto sociale, richiederebbero soldi a palate in quanto inevitabilmente si rapporterebbero con i coetanei, tutti dotati di playstation, iphone, varie e eventuali. A contatto con la natura e con altri liveaboard, direi che la sirena iper consumistica perderebbe la sua subdola presa. Dunque un budget di 500 o di 1.000€ al mese, potrebbe essere capiente a sufficienza e anche più. Per la scuola ti sei risposta da sola e la parentale è una realtà ben collaudata.
      Cosa inventarsi per produrre tale reddito, questo è un altro paio di maniche e che dipende dalle vostre capacità, attitudini, patrimonialità ecc.
      Nel caso voleste approfondire i vari e molti altri aspetti legati a un cambio vita del genere che sono per forza di cose “ad personam”, vi inviterei a partecipare il prossimo anno a uno dei nostri corsi: in tal caso però dovreste trovare chi vi tiene i bimbi per una settimana 😉
      A presto e resto a tua disposizione per ogni altro dubbio
      Giampaolo

      Rispondi
  6. ALESSIO

    Fantastico! Questo tipo di vita mi appassiona molto e sentire la viva esperienza di chi la fa e davvero utile. Fantastiche le guide che sono davvero una manna per chi non ha esperienza!

    Rispondi
    • giampaolo

      Grazie a te per apprezzare il nostro lavoro

      Rispondi
  7. marco

    Ciao Gianpaolo, ancora complimenti per la
    vostra scelta e il vostro stile di vita, che ci riporta
    all’essenziale, sono un amante del mare per molti anni sono uscito in barca a
    motore per praticare apnea e pesca in apnea e solo raramente ho sofferto
    il mal di mare per un lungo periodo non sono più uscito in barca e
    adesso nell’ultimo anno ho effettuato diverse uscite in barca
    a vela, da ragazzo sono stato appassianato di windsurf e derive, ma
    ogni volta che esco in barca a vela ho sempre il fastidio del mal
    di mare che non mi fa godere in pieno la giornata, avresti qualche
    consiglio grazie.

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Marco, grazie a te per aver posto un argomento molto interessante oltre che importante. Provo a risponderti.
      In effetti il problema del mal di mare non è poca cosa, e neanche così raro tra gli appassionati di questo fantastico mondo blu. Ma come tutte le cose della vita, se lo si desidera davvero, tutto si può superare o imparare a gestire. Nel libro racconto di una cara amica, Vildan, la quale non appena mettesse piede sulla barca del suo ragazzo, subito veniva colta da nausea, giramenti e malessere non indifferente; questo a causa non di un “semplice” mal di mare, ma di un vero e proprio problema fisico localizzato nel suo sistema uditivo! Cosa che si sarebbe risolta (forse) solo dopo uno specifico intervento chirurgico. Lei preferì lottare, e dopo continue e stoiche prove, come per magia i disagi scomparvero: probabilmente il corpo aveva iniziato ad adattarsi e a trovare un suo personale equilibrio.
      Questa è una premessa importante, in quanto molte volte il nocciolo della questione sta tutta qui.
      Ora andiamo sul pratico. Intanto devi sapere che la prima causa del mal di mare è il freddo; per cui, l’accortezza che devi avere è quella di coprirti e vestirti a cipolla: man mano togli. Ma anche d’estate, quando sembra che faccia caldo, il vento può giocare analoghi scherzi, quindi molta attenzione a tale aspetto.
      Ai primi segnali di mal di mare, meglio qualche attimo prima, mettersi al timone, concentrarsi su qualcosa di attivo et similia, basta che sia in pozzetto e collegato alla navigazione: andare nella sala macchine a testa in giù e lavorare con il gasolio, ad esempio, non è certo ciò che intendo 😀 . Io sconsiglio di andare sotto coperta, ma stendersi in cuccetta potrebbe essere un’alternativa: basta che ci sia un minimo di passaggio d’aria.
      Mangiare qualcosa di salato e in generale è bene che lo stomaco non sia “vuoto”.
      Ovviamente i classici rimedi farmacologici come la Xamamina o il braccialetto (meglio).
      Insomma Marco, come vedi di alternative per combattere il mal di mare ce ne sono, ma come premesso il miglior rimedio resta la nostra testa: lavoriamo su di noi e la voglia di adattarci, per non perdere le emozioni che conosci bene.
      Per quanto riguarda il catamarano mi sembra un ottimo inizio e prova, il mare ti darà tutte le risposte che cerchi 😉
      Buon vento
      Giampaolo

      Rispondi
  8. marco addezio

    Grazie Giampaolo, grazie mille per la tua disponibilità e professionalità!!

    Rispondi
    • giampaolo

      Di nulla, è un piacere poter aiutare 😉
      Buon vento e divertitevi

      Rispondi
  9. Claudio

    Ciao Giampaolo sono Claudio Agosta e questa estate mi accingo per la prima volta ad andare in Turchia dopo anni di Grecia. Inerente alla burocrazia da espletare hai parlato di agenzia per le pratiche di ingresso. Hai da consigliarne una in particolare? Deve essere del luogo o ce ne sono anche in Italia? Posso fare le pratiche anche prima? Scusa se ti tempesto di domanda e ti ringrazio anticipatamente. Saluti.

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Claudio, non serve e non puoi fare alcuna pratica prima. Entri in un porto di ingresso (Bodrum/Datca/Fethiye ecc.) con la bandiera di cortesia e la gialla, come ben saprai, e ti rechi a un’agenzia qualsiasi che fa queste pratiche (transit log). Di solito in poche ore fanno tutto. A Bodrum potrei dirti Merhaba e a Datca Knidos, ma ripeto ne trovi diverse e magari più convenienti. I costi variano ma di solito siamo intorno ai 130€.
      Buon vento e goditi questa splendida terra senza uguali, e se serve altro sono qui 😉

      Rispondi
  10. Claudio

    Ti ringrazio, procederò alla volta di Canakkale. La bandiera gialla mi era proprio sfuggita e quindi grazie due volte. Per il buon vento essendo proprietario di una dislocante pura spero sempre nel mare calmo. A proposito di questo conosci a grandi linee le condizioni meteo per fine giugno di questa parte di Egeo?

    Rispondi
    • giampaolo

      Sei sempre in regime di Meltemi, un po’ meno magari ma se non sbaglio lì dovrebbe venire da NE. Comunque per la previsione oramai visto il cambiamento climatico, nessuno ti può garantire che ci sia o meno il Meltemi in quel periodo. Magari ti becchi una sudata ecc. Diciamo che per maggior sicurezza direi che il Meltemi certamente lo hai tra luglio e agosto ma… 😅😉

      Rispondi
  11. paolo

    Ciao Gianpaolo,
    il tuo libro è stato sicuramente uno dei trigger che mi hanno convinto a intraprendere questo percorso. Ho comprato la barca un anno fa, un solido 39 piedi, con pozzetto centrale, già in parte attrezzato per le lunghe navigazioni (solare, eolico, generatore, etc etc). Quello che mi manca è l’esperienza. Oltre a sistemare la mia vita in modo da poter partire. 4 anni fa mi sono separato da mia moglie. E’ stata molto dura per me. Ho visto la mia vita cancellata. Poi ho cominciato a guardare le cose sotto un altro punto di vista. Questa ritrovata libertà mi concedeva spazi maggiori. Ora ho un bimbo di 12 anni che vive prevalentemente con la madre ma che io vedo regolarmente tutte le settimane. Lui, oltre alla questione finanziaria, mi tengono ancora legato a terra. Tra un paio di anni vorrei mollare il lavoro e partire, sapendo che vedrei il figlio solo saltuariamente. Mi do come obbiettivo di avere a disposizione un budget di 2.000 euro al mese, sperando che basti a coprire tutte le spese (mantenimento di figlio e moglie a parte). Il mio obbiettivo è quello di dedicare via via più tempo alla barca e allontanarmi sempre di più. Un anno in Italia, un anno in mediterraneo, e poi via oltre oceano. Questo è ora il mio progetto di vita, a 50 anni. Spero solo di avere la forza e il coraggio di portarlo a termine. Grazie per essere stato una fonte di ispirazione. Vi seguo spesso. Un abbraccio. Paolo

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Paolo, grazie a te per la condivisione della tua vita e dei tuoi sogni.
      Da quello che scrivi posso solo lontanamente comprendere le tante difficoltà che hai e stai incontrando, la vita sa essere molto dura. Ma come spesso affermo il mare è la sua metafora: dopo ogni burrasca torna il sereno. È bello vedere che stai “risorgendo”, anche grazie al tuo guscio e ti auguro una vita meravigliosa che sono certo avrai. Il tuo budget è importante ma se questa è la tua idea e il tuo obiettivo, immagino saprai bene come metterlo in pratica; d’altronde se porti sulle spalle una situazione ‘separata’, che chiede ancora il tuo sostegno, certo non puoi fare diversamente. Per cui è ancor più ammirevole il fatto che nonostante ciò, stai lavorando per stare a posto con tutti e tutto. Se ti serve qualcosa sono, siamo qui.
      Buon vento

      Rispondi
    • Michele Ferrandino

      Salve mi chiamo Michele, ho 51 anni, italiano che vive e lavora in germania.

      Ho comprato il libro, sono interessato ad una vita in mare.
      Mi interesserebbe prendere contatto via E-mail con paolo che ha scritto un commento il 7 maggio 2019. Mi interessa molto la sua storia e ( situazione, la mia e analoga ) avrei da chiedere qualcosa.

      Se gentilmente mi poteve fare recapitare il suo indirizzo E-Mail ( naturalmente chiedere lui )

      P.S. avete una bella pagina e complimenti per quello che siete riusciti a fare ( io sono ancora all`inizio )

      Scusate per Lítaliano ( sono da 35 anni all`estero )

      Rispondi
      • giampaolo

        Ciao Michele, contatto Paolo e ti faccio sapere volentieri. Grazie per i complimenti e in bocca al lupo per il tuo futuro progetto 🙂

        Rispondi
  12. Daniele

    Mi chiamo Daniele e sono un ragazzo di 35 anni, vi faccio i miei complimenti per tutto quello che avete costruito finora. Ho iniziato ad andare in barca a vela grazie ad un amico per gioco sul suo 33 piedi. Dico per gioco perché siamo usciti per una gita per fare il bagno in una calda giornata d’estate e da lì fu attrazione. Fu una giornata in realtà dove feci tutto tranne il bagno, feci mille domande e mille cose che mi catturarono completamente coinvolgendomi nel tenere in vita un equilibrio meraviglioso. Nei giorni successivi uscimmo tante altre volte, partecipai come equipaggio con lui ad un paio di regate. L’attrazione si stava trasformando in amore, ho fatto un corso di windsurf ed ho imparato la conduzione nelle varie andature. Bhe ora leggendo e scoprendo tutto quello che fate, la faccenda mi stuzzica molto. Però credo che dovrei aspettare per forza la pensione altrimenti non riuscirei a far fronte alle spese senza un entrata fissa

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao Daniele, benvenuto a bordo. Stai attento perché il mare, la barca a vela sono delle droghe pericolose, e a quanto racconti oramai si percepisce la tua dipendenza. Sarà sempre peggio sappilo, e non ci sarà ostacolo materiale, economico, mentale che potrà impedirti di cibartene. Direi quindi alimenta la tua passione serenamente e per quanto riguarda il poter o non poter cambiare vita, ti consiglierei di non porti limiti da solo; vedrai che non è necessario attendere la pensione, basta organizzarsi bene e progettare meglio. Leggiti tutto quello che è presente in questa piattaforma, dopodiché se serve noi siamo qui.
      Buon vento

      Rispondi
  13. sat

    ciao,sono appena capitato sul tuo blog che spulciero da A a Z,sono Sat 51 anni da qualche anno in cerca di liberta assoluta silenzio natura e vita alternativa con grand voglia di mare ;spontaneamente per chi come me volesse vivere tutto l’anno in barca ,con zera esperienza o quasi ..che steps consiglieresti affrontare ,?scelta della barca a vela;dimensioni ,vivibile per una persona in coperta con un minimo di confort in rada per esempio,scuola di vela e patente nautica;premetto che il mio budget gira attorno ai 25K euro piu o meno ;cosa e che barche mi consiglieresti di incominciare ad analizzare?starei nel mediterraneo cominciuando dalla sardegna la mia terra.
    Grazie a presto Sat

    Rispondi
    • giampaolo

      Ciao sat,
      senza dubbio ti consiglierei di partire dall’ABC, così come abbiamo fatto noi e molti altri: corsi di vela e poi patente nautica.
      Successivamente affinerai gusti, esigenze e orizzonti di navigazione.
      Per cui ora indicarti una barca sarebbe inutile e poco serio da parte mia.
      Però sul sito troverai tantissimi spunti e approfondimenti a partire dal mio primo libro, Si può fare, che è un po’ il best seller del settore dei cambiatori di vita a basso budget https://sailyx.com/approfondimenti/
      Aggiornami e per qualsiasi cosa sono/siamo qui
      Giampaolo

      Rispondi
  14. Sara

    Ciao, piacere.
    Ho una domanda tanto semplice quanto complessa.
    E la stessa vita che fate voi imbarcati, ma con un figlio, come la vedete?
    Sono Sara, ho quasi 40 anni, un bimbo di 10 mesi e un compagno con cui stiamo cercando di capire che strada prendere.
    Le nostre vite sono state tutto fuorchè ordinarie.
    Io Milanese di nascita, ho trovato il modo per vivere 6 mesi in sardegna lavorando in barca e facendo mercati artigianali, lui Pugliese trapiantato in Val d’Aosta, ha lavorato cinque anni per Les Glenans come formatore.
    Ci siamo conosciuti in Sardegna, abbiamo vissuto qualche anno tra Milano e l’Isola, lavorando in barca insieme e facendo lavoretti qui a MIlano e poi è arrivato il bimbo, insieme al covid.
    La vita da un lato e tutto il blocco della stessa dall’altro.
    Se scrivo a voi è perchè evidentemente la vita cittadina per quanto proviamo a farcela andar bene, ci sta stretta. Stretta nell’anima che si rattrappisce e non ci riconosciamo quasi più.
    Allo stesso tempo ho paura a prendere decisioni che possano essere azzardate per il futuro del nostro bimbo: dove studierà? e la sanità? Hai delle responsabilità. Da un lato retaggi che mi porto dietro, dall’altro sicuramente questioni pratiche che non posso escludere a priori.
    Mettiamola così, ho un budget da una casetta venduta e il dubbio è: ma dove li investo questi soldi? Tutti qui a Milano?? Una parte qui e metto a reddito e una parte su una barca? ma poi come facciamo?
    Insomma tante domande e risposte vaghe. La pancia tira da una parte, la testa fa fatica a seguire. Fossimo da soli senza un bimbo sarebbe più semplice.
    Conosco coppie di amici, italo francesi con una bimba di due anni e mezzo, che vivono proprio su un ovni. Casa a reddito a Marsiglia e via. Qualche lavoretto di skipperaggio estivo e poi per ora navigano sulla loro casa a vela e non sanno, per scelta, cosa faranno quando la loro bimba sarà in età scolastica.
    Avrei paura di fare un passo sbagliato, di non saper cosa fare economicamente parlando, una volta che ci dovremmo “fermare” per l’educazione del nostro bimbo.
    Sono curiosa di sapere il tuo punto di vista, anche se non avete figli.
    Grazie per l’ascolto, spero che avrai un po’ di tempo per rispondere.
    Sara

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    • giampaolo

      Ciao Sara, come ti ho anticipato via mail, il primo consiglio certamente è quello di leggere il libro “Si può fare”; perché riassumerti in poche righe ciò che ho tentato di spiegare in molte pagine, capisci che è impossibile.
      Tra l’altro ho fatto delle considerazioni ancor più specifiche sui figli, rivedendo alcune mie posizioni rispetto alla prima edizione: secondo me non ci sono problemi sul decidere di cambiar vita con figli al seguito.
      Facile? No, ma cosa è facile nella vita?
      Ritengo si tratti solo di scelte, così come ogni genitore effettua per se stesso e per la propria prole. Cosa è meglio e cosa sbagliato dal mio punto di vista nessuno ha diritto di sentenziarlo.
      Budget e idee di reddito: anche di questo troverete spunti nel libro; il concetto è decrescere e stabilirsi su un costo della vita basso, poi il resto verrà da sé e ogni attività, anche improvvisata o scovata, inventata, organizzata lungo la rotta, sarà sufficiente a provvedere al vostro nuovo budget.
      Affittare una casa è un’opzione che sconsiglio fortemente: in Italia nell’epoca pre covid 1 su 2 non pagava (confermato da diversi amici nel settore immobiliare); oggi temo sia peggio. Una casa di proprietà, piccola che sia, nel caso abbiate la possibilità di averla, oltre la barca, sarebbe auspicabile per contare sempre e comunque su un punto d’appoggio in terra. Ma nel caso doveste scegliere tra una casa e una barca, senza ombra di dubbio sceglierei la seconda.
      Ma sono solo mie idee. Ed ecco la vera conclusione e consiglio.
      Nessuno potrà dirvi cosa è giusto e cosa sbagliato, perché ognuno di noi è unico e fa storia a sè. Prendete tutte le informazioni, elaboratele, leggete, approfondite e alla fine però, traete le vostre personalissime conclusioni e scelte.
      Resto a disposizione e in bocca al lupo per il futuro
      Buon vento
      Giampaolo

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