Un ristorante di pesce a 4 €? Si può fare
Dopo aver invernato Yakamoz, siamo andati a trovare i parenti di Başak a Istanbul, come ogni anno, come giusto sia.
La parentesi istanbuliota è sempre per noi un vero piacere. Chi conosce la vecchia Costantinopoli, sa di cosa parlo. Istanbul è una megalopoli che nonostante i suoi 15 milioni e rotti di abitanti, si muove freneticamente, ma oserei dire con una sua precisione svizzera. I mezzi pubblici collegano tutti in ogni dove, nonostante i chilometri infiniti che tracciano la città. Ma è l’energia a colpire, una forza che viene dalla storia, o forse dal Bosforo, separatore di due continenti: da una parte l’Asia, dall’altra l’Europa.
Intendiamoci vivere qui oltre che caotico è anche molto costoso, benché il cambio con l’euro gioca ancora a nostro favore.
Però basta spostarsi un po’ dal centro e dai quertieri di lusso, per scovare situazioni al limite dell’incredibile.
È il caso del ristorante di pesce a Tuzla.
Per chi non lo sapesse a Tuzla producono le famose navi Perini, orgoglio italiano e godimento per i pochi fortunati armatori. Un polo cantieristico navale insomma, e quindi anche popolare.
Ebbene sul lungomare c’è un fermento sociale notturno non indifferente, dove locali, caffè e ristoranti la fanno da padroni.
La sorella di Başak una sera ci invita a provare un’esperienza nuova e sorprendente. Così dopo non so quanti chilometri dalla casa paterna (credetemi a Istanbul le distanze sono enormi, penso avremo percorso non meno di 35km!), parcheggiamo sul lungomare di Tuzla.
Il profumo aleggia già a 100 metri da noi, d’altronde la dimensione del ristorante è tale che tutto è proporzionato. Non chiedetemi i coperti, ma sappiate che vi lavorano 120 persone. Non credo di aver mai conosciuto un’analoga situazione in nessun altro posto al mondo da me visitato. Ma questa è Istanbul, una città di eccessi, di contraddizzioni, in una sola parola affascinante.
Un cameriere ci scorta al tavolo, che in realtà è più una tavolata comune, e da qui capiamo bene il mood del locale: mangia bene, ma non perdere tempo. Pur volendolo, non saresti portato a intrattenerti più del tempo dovuto, non perché qualcuno verrebbe a cacciarti, ma perché il brusio e gli occhi famelici di altri avventori ti metterebbero in difficoltà.
Vengono immediatamente a raccogliere gli ordini, che avvengono man mano senza obbligarti a scegliere tutto e subito. Tempo 5 minuti un cameriere arriva con le portate in mano pronto a servirle.
Per farla breve, mangiamo benissimo, alcune sono vere e proprie leccornie, come la zuppa di pesce e i calamari grigliati in una salsa squisita. Già solo il pane è una particolarità, a base di mais, servito sempre caldo. Si beve (il locale ha scelto di non servire alcolici, ahimé, ma va bene così), si prende il dolce e il çay finale (tè).
Il conto è spaventoso! 151 lire turche, circa 20€… in 5.
Secondo voi ‘si può fare’?
Insomma è l’ennesima conferma che con un basso budget ci si può divertire addirittura esacerbando il termine “low budget”.
Del perché decrescere sia necessario, ne parlo nel saggio Ribellarsi, come si può.
E a voi è capitato di spendere così poco mangiando pesce?
MAI , in nessun posto di mare, neanche in Colombia dove i prezzi sono bassi,ma all’interno del Paese.Sulla costa ti “pelano” ovunque…
Qui in Portogallo si spende poco, ma siamo comunque sui 20€/persona.
Si credimi, anche per la Turchia è una cosa davvero più unica che rara 😮 😉
Ma neanche in Thailandia sono riuscita a pagare così poco nel 2006!!!
ahahah si immagino. Ripeto, è davvero incredibile, ed è un’eccezione anche per i turchi, nonostante il cambio a noi favorevole. Credo sia un ristorante che punti sul numero dei clienti, che in pratica somiglia al ritmo di una fabbrica, credimi. Dalla mattina alla sera. 120 di personale la dice lunga d’altronde sulla mole impressionante di lavoro che hanno