Un saggio riflessivo, che spiega grosso modo il punto di vista sulle questioni umane e socio politiche, di un marinaio, di una persona che a un certo punto della propria vita sceglie di prendere le distanze con la società che l’ha ospitato, (e in qualche modo oppresso, meglio compresso) per più di trent’anni.
Quando si è immersi nella natura come chi vive in rada su una barca a vela, la dimensione cambia; le valutazioni e le interpretazioni dei fatti rimandano a una dilatazione prima impensabile. Quindi si applicano dei nuovi strumenti per decodificare i fatti, ora forse visti e sentiti più chiaramente, e onestamente.
Ed emergono dei pensieri scomodi, non c’è dubbio, a tratti coriacei tipici dell’uomo di mare, quello con la pelle segnata dal sole e dal sale, anche da qualche tempesta vissuta realmente, e che non guasterebbe nel vissuto di ognuno di noi.
Perché accorgersi di quanto si è piccoli e impotenti contro le forze della natura ridimensiona il nostro ego, ci porta a più miti consigli, ristabilendo anche la scala dei valori fin lì messa in piedi.
Infine propongo delle soluzioni, più ipotesi, sul come ognuno di noi potrebbe ribellarsi a regole apparentemente granitiche e inevitabili, nella consapevolezza che i nostri margini di manovra, pochi che siano, esistono, per provare a cambiare la rotta, come il migliore dei marinai.
(Il MiniLibro è composto da circa 25/30 pagine)
È incredibile come persone diverse convergano verso un punto in comune, uno stesso obiettivo, una meta dettata dall’ineguatezza di un sistema socio-economico non più a misura d’uomo…Giampaolo e Basak hanno ben riassunto in questo breve saggio ciò che molti pensano ma non hanno il coraggio di affrontare…una guida indispensabile a chi vuole cambiare la propria visuale o semplicemente confermare un’idea alternativa di vita.
Grazie Patrizia sei molto gentile. So che anche te e tu marito siete sulla stessa via, per cui è per me un vero piacere sapere che le idee convergono. Significa che forse qualcosa di vero sotto sotto c’è. Buon vento
e sono sempre più convinto che ti seguirò,
la mia intenzione è di orientarmi su motorsailer che è più lento e tranquillo, non avendo ne moglie ne figli mi muovo con i miei tempi valutando di vivere per sempre in barca, dopo una vita di lavoro.
Devo capire che tipo motorsailer potrò acquistare, ma si può fare.
grande Tommaso, è sempre bello leggere di persone come te che scelgono di cambiar vita, registro. Un buon motorsailer potrebbe effettivamente risultarti molto ma molto comodo. Siamo qui semmai a darti una mano. Buon vento e buone riflessioni
Da molti anni ho il desiderio di andare, e sono arrivata a settant’anni!
Vado a vela da quando ero adolescente, ma se fossi stata un uomo sono certa che sarei partita. Solo a vela mi sento veramente felice
Lo farò nella prossima vita.
Questo è stato l’unico motivo per cui essere donna mi ha penalizzata!
Giulia
Ciao Giulia (o Carla?), grazie per la tua condivisione. Capisco bene il tuo punto di vista, da donna (sono Basak). Si, effettivamente per noi è tutto più complicato, special modo in quanto siamo mediterranee. Recentemente ho conosciuto una “ragazza” di 60 anni, che da anni naviga da sola a bordo del suo veliero di 10 metri, si chiama Jolanda ed è olandese. Nel corso della mia esperienza velica, ho potuto constatare quanto sia più facile incrociare la rotta di donne nord europee che italiane (o turche), insomma mediterranee ripeto. Non so quale sia il motivo ma statisticamente è così. L’unica considerazione è che non è mai troppo tardi. Perché rimandare alla prossima vita? Magari potresti valutare di ritagliarti uno spazio a bordo di una barca gestibile, anche solo per fare delle piccole tratte, e perché no con l’aiuto di qualche ragazzo che ha bisogno di fare esperienza, e, ne sono certa, si divertirebbe a navigare e a manutenzionare la barca “alla pari”. Non farti scoraggiare dall’età, gli acciacchi eccetera, problemi tangibili certo, ma non insormontabili con la buona volontà e organizzazione. Aggiornami e buon vento, a priori. Basak
Ho appena comprato e letto con gusto e attenzione. Ho trovato pensieri che nel tempo, sono “emersi” nella loro semplicità. vivendo per e inseguendo il Mare, cercando di stargli sempre più vicino ho imparato a “togliere” per arrivare all’ essenziale e quello che ho letto oggi è nella stessa linea e ne condivido le conclusioni…preliminari. percorsi simili forse: da Roma a Napoli(più vicina al Mare) per lavoro e poi nella costa Flegrea per stare SUL Mare, una Compagna di altra nazionalità con le mie passioni e un coraggio silenzioso che ti dà forza….less is more….e cambiando punto di vista, le priorità quelle vere, da sole emergono e il Mare ti sorride mentre ti indica Una Via….la tua….e l ‘avventura iniziò…e ci stiamo lavorando…per ora con un piede a terra e uno in barca…ma la rotta è tracciata…SI PUÒ FARE. In un periodo di crisi riuscii a sopravvivere aiutando dei pescatori alla pari, barattando pesce con verdure di contadini(buonissime) e riducendo tutto il superfluo…beh 20 € bastarono per un mese…. SI PUÒ FARE ….
Complimenti Giamapolo e Basak. Bellissima lettura, ribellarsi si può e si deve. Il nocciolo della questione è “decrescere”; forse questo periodo di blocco forzato ci farà capire quali sono le cose realmente importanti e quali no, vedremo.