Come ricorderete la sala macchine era zeppa piena di ogni ben di Dio; tra queste “meraviglie” un gruppo elettrogeno ONAN capace di alimentare una città… ovviamente oramai anche del tutto inutile, visto lo stato di ruggine.
Dato che la filosofia del progetto è di riusare o ridurre, mai come in questo caso sarà un piacere fare a meno di un altro motore ingombrante e inquinante: quindi riduciamo senza dubbio.
Purtroppo pur volendolo recuperare non c’è nessuna possibilità: il costo della revisione supererebbe di gran lunga l’eventuale valore di vendita; difatti una volta sbarcato e regalato a Pino, il proprietario del cantiere, questi si è divertito a cannibalizzare i pezzi ancora utilizzabili (?); dispiace davvero, ma non tutto si riesce a recuperare.

Le difficoltà per sbarcare il gruppo elettrogeno sono molte, più di quelle percepibili dal video che, per motivi di montaggio e fruibilità, è privo della vera verità.
La prima domanda è: “ma come diavolo sono riusciti a infilare una bestia del genere dentro la sala macchine?”.
Una risposta potrebbe essere che vi sono riusciti prima di inserire il Perkins (quindi 1986?), o in occasione di un altro sbarco del motore principale; davvero non saprei, perché a posteriori appare una mission impossibile.
Secondo poi hanno posizionato il gruppo sopra una base di legno di almeno 30 cm, ben imbullonata al piano d’appoggio di alluminio della barca; bulloni che hanno dato non pochi problemi, liberando solo il legno dall’alluminio, ma non il gruppo dalla base. Ciò ha costretto a muovere tutto l’ambaradan e dunque un blocco troppo alto in rapporto alla via d’uscita.
Grazie a un paranco e molta pazienza abbiamo guadagnato centimetri, ma senza eliminare il problema poc’anzi menzionato: l’altezza è stata davvero un grosso problema; Antonio e Pino hanno praticamente iniziato a smontare e demolire tutte le parti alte del gruppo; aiutandoci come detto con un paranco (e qui grazie al fatto di avere una barca in metallo: la presa di forza/gancio poteva lavorare sui longheroni di alu; non oso pensare il tiro cosa avrebbe provocato a una barca in vetroresina!) il gruppo ha potuto uscire… fino a quando non è stato più possibile avanzare, data la curvatura della cabina doccia e la base di legno imponente.
Per fortuna l’udito di Başak ha consentito di evitare il peggio: scricchiolii sinistri ci hanno permesso di capire che forse il paranco tirava fuori scala inutilmente, a tal punto che ancora un po’ e avremmo guadagnato altro spazio, dovuto all’asportazione del box doccia!
È lì che ho sfoderato il fedele multimaster (tool assolutamente indispensabile), grazie al quale si è passati a tagliare una buona porzione di legno della base, liberando il passaggio.
Solo a quel punto abbiamo tirato un sospiro di sollievo, in quanto eravamo sul serio a un punto morto.
Gruppo elettrogeno imbragato e gru che lentamente lo tira fuori dalla sala macchine, liberandoci definitivamente dal peso ingombrante.
E ora cosa faremo con questo spazio guadagnato? La mente galoppa fino ad arrivare al classico sogno dei provetti marinai factotum: il banco da lavoro, una morsa, magari il tornietto e/o trapano a colonna, insieme ai vari cassetti porta attrezzi ecc. ecc. ecc. Vedremo come andrà a finire, tanto avremo parecchio tempo prima di dedicarci a tali quisquilie.
Godetevi il video e alla prossima

Reuse, Reduce, Rebound

 

Non dimenticate che il nuovo libro sul cambio vita
“SI DEVE FARE”
è disponibile qui in tutti i formati

 


 

Puoi aiutarci anche tu!

Tramite Paypal:

La nostra riconoscenza

– chiunque avrà piacere ad aiutarci con almeno 100€, avrà il suo nome inciso sulla targa degli “Amici di Rebound”, che verrà installata nel quadrato di Rebound!

– chiunque avrà piacere ad aiutarci con almeno 500€, oltre al nome sulla targa, se lo vorrà, potrà salire a bordo di Rebound per 1 weekend!

– chiunque avrà piacere ad aiutarci con almeno 1.000€, oltre al nome sulla targa, se lo vorrà, potrà salire a bordo di Rebound per 1 settimana!

– a breve altre iniziative di riconoscenza, grazie alla partecipazione di nuovi sponsor!

GRAZIE IN ANTICIPO A TUTTI VOI