SI DEVE FARE
Come e perché cambiare vita salverà il mondo
Dopo 10 anni dall’uscita del primo successo Si può fare, l’autore mantiene la promessa fatta ai lettori, passando in rassegna con estrema schiettezza l’esperienza a basso budget, vissuta negli ultimi anni insieme alla compagna, a bordo della propria barca-casa e a cavallo di più nazioni.
Luci e ombre dunque, senza ricorrere al facile romanticismo di cui una scelta di vita di questo tipo normalmente si veste.
Ma è solo l’inizio, una scusa quella di parlare del mondo salato, che Giampaolo utilizza abilmente per portarci a navigare con lui nei mari difficili, sebbene necessari, del cambiamento; lo fa con esperienza e anche attraverso storie di altri come noi, alle prese con le rispettive scelte: chi con il camper, chi a piedi, chi… non importa il mezzo o il luogo, ma i fini comuni, ovvero il tempo per sé stessi, la libertà.
La destinazione finale del viaggio è la comprensione di come una nuova vita individuale, felice, semplice e sì, più sostenibile, significhi il bene degli altri e la salvezza del mondo intero
Lo sto già divorando, grazie ragazzi
speriamo ti piaccia fino alla fine 😉
Questo libro, come l’autore, non sono “incasellabili”…in quale scaffale lo potresti trovare?…direi in molti. È un Libro maturo, un racconto o forse meglio, un Percorso di pensiero e azione portato avanti con serietà e determinazione ( senza superomismo) per trovare una Via per essere felici ognuno a modo proprio, ma tutti su una direttrice comune: riacquistare IL Bene primario, il Tempo e poi gestirlo felicemente e con una prospettiva salvifica ( ma non retorica o messianica da santone/motivatore) non solo per il singolo, la coppia, la famiglia…ma con un respiro sempre più ampio. Giampaolo propone qui la Sua Idea…semplicemente logica ( che troppi non vogliono vedere/mostrare per motivi fin troppo ovvi), svela le regole di un “gioco”, cui lui come pochi altri, si rifiutano di giocare, scegliendo di spostarsi in un altro “campo di gioco” fatto di …”cose belle”..il resto va’ letto.. Per concentrare quello che, per me, è in questo libro, direi che parla di quello che era un Sogno, che poi è diventato un Progetto, che poi è diventato una Realtà e che ora è un Bisogno/imperativo (anche etico) declinabile in molti modi ( e ce ne illustra bene alcuni), con sempre al centro la Libertà e una Prospettiva sana e realistica (ma incentrata sul Presente). Chi è su questa Via non può non essere felice di leggerlo…chi non lo è…anche..e troverà raggi di bellissima Realtà
Grazie Simone, è davvero una gioia immensa per me sapere che sono riuscito a trasmettere il messaggio; in particolar modo a chi come te vive intensamente, condividendo emozioni con una splendida famiglia. Grazie ancora
Esperienze di una scelta di vita importante, anzi di una doppia scelta di vita:
vivere con poco riducendo tutto il superfluo ( che in questa società è tanta roba)
e vivere in barca a vela.
Difficile ?impossibile…?
al libro “Si può fare”, dopo 10 anni di vita in mare, segue “Si Deve Fare “.
è un passo impegnativo ,io personalmente lo appoggio ma non sono riuscito nell’intento ,anzi peggio ,non ci ho mai provato pur avendo lo stesso sogno nel cassetto.
Ma ammiro questa coppia e il loro stile di vita.
leggete le loro umane avventure ,non cose da super eroi , ma esperienze sicuramente alla portata di chi vuole semplicemente girare pagina e prendere in mano le redini della propria libertà …!
Un libro maturo logica prosecuzione di una storia iniziata con una presa di coscienza con SI PUO’ FARE Una vita oltre gli schemi ma con un progetto costante in mente. Il mare come sfondo ma anche come parte integrante di questa ricerca interiore e materiale. Un inno alla VITA…neanche troppo sfumato. Da leggere…e da vivere.
Ciao Giampaolo, ho appena finito di leggere tuo ultimo libro. Si legge bene per il linguaggio semplice, chiaro, diretto e spontaneo tipico di chi non ha bisogno di inventare niente, tantomeno ricorrere ad artifici retorici o voli pindarici narrativi. Questo libro merita di diritto un posto in quel percorso letterario che definisco “del risveglio” iniziato ad inizio 2020 previa diffidenza nella Matrix sempre più impellente, culminata con gli eventi di cui condividiamo la visione. Le tue pagine saranno a stretto contatto sulla mia libreria con libri quali Il Trattato del Ribelle, Discorso sulla Servitù Volontaria, Medicina e Biopolitica, vari di Agamben, Thoreau, L’uomo in Rivolta di Camus, Trattato sulla Decrescita serena di Serge Latouche, ecc. Un percorso di risveglio si, ma anche di anarchia nel senso “De Andreiano” del termine, di autodeterminazione. Un percorso necessario! E più mi addentro più sale il conflitto interiore, più si scalda il moto di ribellione. Tutto quello che hai scritto finora, dai tempi di Si Può Fare, semina parecchi pensieri nella mente… nondimeno gli ultimi esempi che hai citato, di persone che hanno cambiato tutto. Che hanno avuto il coraggio. Spero di averlo anch’io quel coraggio oggi o domani, perché la coscienza l’ho maturata e non mi resta che staccare la mia personale spina al sistema. È da elogiare tutto il sostegno che hai ricevuto da Basak, che traspare in queste righe e che – pur non essendo la voce narrante – assurge ad un ruolo quantomeno pari al tuo in questa bellissima storia di vita vera. Vi ammiro! E vi voglio bene come se vi conoscessi di persona, cosa che mi piace pensare accadrà un giorno. Cambiare è necessario, desiderare meno per essere meno formica operosa, per ingrassare meno la Matrix rincorrendo l’ideale della pensione che, se va bene, servirà per pagarsi il cappotto di legno e un noioso funerale. No, non ci sto!!! A 38 anni posso dire di aver vissuto la prima metà di vita per convenienza e di voler vivere la seconda per convinzione. Bisogna trovare al più presto una dimensione e probabilmente l’istinto già mi sta guidando da qualche parte senza che sia così eclatante, ma sento quella diga dentro di me che inizia a scricchiolare. Mi sembra un buon segno. Non mi dilungo in ulteriori riflessioni che richiederebbero un comodo lettino e 70 euro l’ora per l’ascolto 😂 anzi, ti ringrazio ancora e vi abbraccio forte! Mi piace l’idea che anche se passiamo per nostalgici, per bohémienne, per difetti di fabbricazione del mondo moderno e finanche per “morti di fame” agli occhi dell’uomo di massa e perfino idealista (nell’accezione frustrante che oggi si dà a questa parola) siamo e saremo sempre padroni indiscussi delle due più grandi ricchezze che la vita riconosca: il tempo e la dignità.