Ho atteso tutto questo tempo per scrivere un nuovo post per due ragioni; forse tre; forse di più.
Prossimamente magari mi dedicherò ad approfondire le altre, ma oggi era giunto il momento di affrontare quella più importante: Yakamoz è stata venduta!
La storia è facilmente riassumibile: a dicembre abbiamo ricevuto una serie di offerte tra cui quella più seria che ci ha condotti fin qui; a febbraio siamo andati in Francia per agevolare la perizia, poi dopo 10 giorni, al ricevimento dell’ok tecnico (si attendevano anche le analisi dell’olio motore!), l’atto di compravendita si è materializzato; richiesta di cancellazione della bandiera belga; bonifico ricevuto.
Ora, Yakamoz, destinata ad essere amata da ogni suo armatore al punto dal volerle personalizzare il nome, si chiamerà KoKoi, in onore della mitica ranocchia colombiana; il neo e speriamo fortunato armatore, signor Dino, è un francese audace, regista di documentari che insieme alla compagna e al figlioletto porteranno “Yakamoz”, ops, “KoKoi” in giro per il mondo, fino in Polinesia; ovvero dove mai è andata prima e per i cui viaggi è stata progettata.
E veniamo a noi.
Si dice che i due momenti più belli per un armatore siano due: quando si compra e quando si vende.
È vero, o meglio è statisticamente così. In particolare l’acquisto, perché si presume legato a un desiderio, non a una costrizione.
Divenire armatori è chiaramente la realizzazione di un sogno per molti; il mezzo per cambiare vita come lo è stato per noi; o il nuovo giocattolo del cummenda di turno. In ogni caso una gioia immensa.
La vendita in realtà è più dipendente da singoli fattori; puoi esserti stancato del “vecchio” passatempo e desideri un upgrade; peggio, sei obbligato a vendere, decisamente la circostanza peggiore: per motivi di salute, vecchiaia o difficoltà economiche.
Ma nel nostro caso invece la decisione è legata alla costruzione di un nuovo sogno, nuove dimensioni, caratteristiche dettate dall’esperienza acquisita in 13 anni fantastici. Per cui che dire, tristi a bestia ma con il sorriso di poter ricominciare.
Questo sulla carta.
Il cuore invece funziona diversamente.
L’ultima volta che abbiamo salutato Yakamoz è stato il giorno del mio compleanno: il 4 febbraio ci siamo congedati dalla figlioccia di alluminio alle 6 del mattino; buio, freddo, pioggerella finissima che stava affacciandosi; quasi una fuga, banditi con la refurtiva nascosta nell’auto presa a noleggio per l’occasione.
Ebbene, in quell’aria funesta, in quell’atmosfera “bogartiana”, con i fari dell’auto a puntare la prua in secco di Yaka, l’abbiamo abbracciata, baciata, ringraziata. Le abbiamo voluto far sentire e vedere le nostre lacrime, testimoniare l’immenso bene che le vogliamo e vorremo sempre.
Chi conosce Başak e il forte legame che aveva con la sua barca-casa, può soltanto immaginare quanto il suo cuore fosse a brandelli; il mio non era da meno, nonostante abbia tentato come al solito di dissimulare il più possibile, invano… ma va bene così; siamo esseri umani e non possiamo far finta di nulla.
In 13 anni, special modo quando vai a vivere a bordo di una barca, instauri un rapporto filiale con lei; se poi è la tua prima, bé nulla da aggiungere direi.
Yakamoz ci ha perdonato tanto; molti errori da novizi, benché ce l’abbiamo messa tutta per compensarli con l’attenzione, lo studio, la dedizione del buon padre di famiglia, è proprio il caso di dirlo.
Ci ha permesso di navigare sempre e sottolineo sempre in sicurezza, in ogni circostanza; anche quando quei 30 nodi sembravano “normali” il primo anno; tranne poi, ‘botta dopo botta’, accorgerci che ridurre prima o evitando il mal tempo quando possibile, fossero le scelte più sagge.
Yakamoz ha accolto tra le sue braccia tantissimi amici, con molti dei quali è nato un rapporto speciale, anche grazie a lei; so per certo rimarrà nei loro cuori come la figlia di Giampaolo e Başak.
Perché questo in fondo è stato per noi, una figlia. Talvolta capricciosa, come tutti i figli, ma quasi sempre adorabile, affettuosa, riconoscente. Le abbiamo dedicato tantissime energie e amore, facendola rinascere dalla trascuratezza dei precedenti “genitori adottivi”; e lei ha regalato miglia, miglia su miglia, cavalcate rimaste epiche nei nostri ricordi, di cui per fortuna ancora conserviamo video e foto.
Una barca da record, i nostri record certo; adattata alle esigenze di questi due armatori via via più scafati, esperti; quell’esperienza che si forma non tanto con gli anni (benché ormai ci siano) ma, come sempre ho sostenuto, attraverso lo stare insieme, mesi, anni insieme; bel tempo e burrasche insieme; cavalcata dopo cavalcata.
Non ultimo il record di averla venduta a un prezzo leggermente superiore rispetto a quando la comprammo nel lontano 2008; il che nella storia del diporto è una rarità non di poco conto, specialmente considerate le cifre comunque importanti, quanto meno per i comuni mortali: i nostri interventi, le nostre attenzioni, evidentemente hanno permesso a una barca dell’87 di mostrarsi come la più bella e efficiente tra le 34enni in circolazione! (Oltre, diciamolo senza pudore, una discreta dose di fortuna).
Grazie Yakamoz anche per questo: energie economiche che ci consentiranno di dar vita, speriamo, a qualcos’altro di bello.
Vi parlo da più di un anno ormai di quanto bolli in pentola, senza mai darvi troppi riferimenti; per il semplice fatto che se prima il progetto potesse delinearsi nonostante la nebbia, oggi sarebbe ridicolo per chiunque dichiarare “fra 6 mesi inaugureremo questo o quello”. Molti di voi sanno cosa intenda, le contingenze hanno reso impossibile pianificare oltre il mese, e con difficoltà a volte.
Stiamo tenendo d’occhio 3 opportunità, una più diversa dall’altra, proprio per modificare alla bisogna le esigenze galleggianti. Assurdo eh! Non più di tanto, oramai navighiamo in queste acque tormentate e segnate dagli imprevisti da molti anni; è nella nostra natura saperci adattare e lo faremo anche stavolta.
Spero di darvi notizie fresche il prima possibile.
Cosa resta infine di Yakamoz… non trovo altre parole oltre quelle banali; è come parlare e descrivere una storia d’amore, impossibilitato di trasferire ad estranei momenti e intensità.
Spero basti dire che Yakamoz ci ha regalato i 13 anni più belli della nostra vita e, in parte, di quella di molti cari.
Yakamoz ha fatto storia, la nostra storia e quando fra 100 anni noi non ci saremo più, qualcuno forse potrà ancora ammirarla galleggiare in qualche splendida rada; o in una foto, grazie a una vecchia copia impolverata di un libro trovato per caso, narrante le gesta di questi 2 strani, romantici personaggi che un giorno scelsero di vivere.
Addio e Grazie di tutto, bellissimo “Riflesso della luna sul mare”.
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Vi seguo da tempo, ricordavo la scelte su Yakamoz, non riesco ad immaginare la difficoltà del distacco dopo una intensa avventura durata 13 anni… sono felice che dopo le difficoltà nate con questa assurda “pandemia” abbiate portato a termine i vostri propositi.
Speriamo il nuovo armatore ami KoKoi come voi avete amato Yakamoz.
Vi auguro ogni bene per il nuovo progetto…
Vera
Grazie Vera amica cara. Da donna capisci bene Basak e si siamo certi che Yakamoz renderà felici i nuovi armatori.
Grazie davvero per il tuo appoggio
Grazie della condivisione dei sentimenti. Sentimenti di Amore che condivido, per quella che non è una “cosa”, ma è in qualche modo, parte del nostro essere o almeno della nostra Storia personale. Anche per questi Sentimenti, alla fine la mia piccola Famiglia ha optato, come sapete, per fare un altro tratto di rotta insieme alla nostra amata ….in attesa di passarla ad altri “sognatori” per abbracciarne un’altra ….insomma, vi seguiamo e vi abbracciamo nell ‘emozione di una scelta che fra poco sarà anche per noi.
Caro Simone, oramai ci conosciamo anche se non ci conosciamo… non devo dire nulla a voi, proprio a voi. Grazie per il vostro affetto che contraccambiamo. Alla fine bisogna anche essere pratici, come sempre ho affermato, al netto dei romanticismi, la barca è un mezzo. La felicità e il percorso per cercarla lo facciamo noi.
Un abbraccio e, speriamo, a presto
ragazzi non vi nego che la lacrima è caduta anche a me, non solo peché sia io che Ele abbiamo instaurato un legame con la cara Yaka, ma anche perché sappiamo cosa ha rappresentato per voi… le barche, vuoi perché sono tra le poche “cose” che rappresentano il connubio perfetto tra casa e spostamento, diventano facilmente un grembo materno, uno di famiglia, un essere vivente a tutti gli effetti, e come tale, poi qualcuno a cui ci si lega. Che dire… anche noi auguriamo a Yaka di andare a solcare anche gli altri mari che meritano di essere solcati e di trovare le cure da altri come quelle che ha ricevuto da voi. Chi l’ha ricevuta, ha ricevuto una barca senza sorprese, ha fatto un ottimo affare… io so che cura avete sempre avuto per lei.
In ogni caso, Yaka è e resterà sempre la barca del “SI PUO’ FARE” e resterà immortale tra quelle pagine, come probabilmente nei cuori di tanti fra noi..
Vai Yaka, il Dio dei mari ti benedica sempre con il suo tridente!
Cari Ale e Ele, non avevamo dubbi sulla vostra partecipazione e belle parole spese. Voi siete uno dei regali di Yakamoz e speriamo di condividere insieme tante altre avventure… tra un bazlamà e un po’ di tahin 😀
Ciao sono Massimo di Reggio. So cosa vuol dire mollare una barca. È un po’ un “ lutto”. Ma dovete pensare sempre a cosa resta di voi. Tante cose bellissime che avete in parte condiviso con noi. Grazie. E… coraggio. Spero di vedervi a rc o in Grecia dove spero poter tornare presto a prendere il mio chris
Un abbraccio a voi e Yakamoz
Cari amici vi seguo con piacere dai primi Post pubblicati e comprendo quanto vi costi la separazione dalla vostra “compagna” di 13 bellissimi anni. La malinconia che ci state raccontando aumenta ai miei occhi il vostro valore. Un caro e affettuoso abbraccio. Giorgio
Grazie Giorgio per le belle parole e l’affetto sincero. Siamo anche felici di averti tenuto compagnia, ogni tanto, pur se in modo virtuale, magari chissà sognando qualche veleggiata insieme a noi. La vita è strana e non è escluso ci sia un’occasione nel prossimo futuro 😉
Un abbraccio a te
Ci conosciamo da parecchio, ormai, ed ho vissuto il vostro progetto da spettatore privilegiato fin dalla fase della gestazione.
Avete dato tanto a Yakamoz e tanto vi ha restituito.
Non vi nascondo che, se non avessi bruciato gran parte dei miei risparmi durante l’ultimo dannato anno, un idea peregrina mi era balzata in mente, ma va bene così.
All the best, il momento di tristezza passerà per far posto ad un nuovo progetto, magari più ambizioso, sicuramente evolutivo.
La nostra amicizia è uno dei grandi regali di Yakamoz. Inutile aggiungere altro, oltre ringraziarti per le parole e per esserci
Un abbraccio Comandante e alla via così
Ciao ragazzi , anch’io ho scelto dopo 15 anni di lasciare la mia , , dopo aver cercato di trasmettere la mia passione ai miei nipotini , ora adolescenti . Rimasta sola navigo con amici che ho conosciuto in tutti i miei tanti viaggi . Spero di non abbandonare completamente la vela . Auguro a voi lo stesso entusiasmo avuto con Yacamoz nella vostra nuova avventura .
Grazie Morena per la tua partecipazione e per gli auguri. Buon vento e chissà se un giorno incroceremo le nostre rotte 🙂
Ciao Giampaolo e Basak, mi dispiace sentire la notizia e le ondate di profonda tristezza, ma tutto deve andare avanti, l’unica realtà è nel presente. Un abbraccio e tanti auguri, il vostro viaggio continua…
Jesse
Grande Jesse, anche tu fai parte della storia di Yakamoz e la tua vicinanza ci scalda, pur se siamo lontanissimi. Speriamo un giorno di incrociare le rotte da qualche parte. Un abbraccio anche a te
ho venduto la mia barca qualche anno fa.
Con l’entusiasmo di nuovi progetti…. e la disperazione nel cuore per la separazione da quella che per me era stata la mia prima barca. Su cui ho imparato, Su cui ho smontato e rimontato praticamente tutto. Con cui ho passato giornate fantastiche.
Era diventata una parte di me, non una semplice barca…
A distanza di tre anni ancora mi ritrovo a guardare foto di navigazioni e lavori con una nostalgia incredibile…
Tutto questo per dirvi che vi capisco…
E per augurarvi buon vento e un grosso in bocca al lupo per i vostri progetti..
Vi leggo e vi seguo con piacere.
Complimenti.
Fabrizio
Ciao Fabrizio, grazie anche a te per le belle parole e soprattutto per aver condiviso la tua storia sentimentale; si capisce immediatamente che siamo sulla stessa linea. E grazie per gli auguri che contraccambiamo di cuore
Buon vento
Yakamozzzzzzzzzzzz
Senza ombra di dubbio una parte di voi continuerà a navigare con lei in eterno
Pur senza bidet
La colpa è tua, l’abbiamo dovuta vendere proprio per l’assenza del bidet!
Sappiamo anche che Yakamoz ha rappresentato qualcosa di molto raro nelle vostre vite e questo ci accompagnerà sempre
Ciao GP e Bassi
Ho fatto viaggi su varie imbarcazioni ma di Yakamoz conservo un ricordo molto speciale. Una barca bellissima come i suoi armatori. Mi e’ piaciuto il suo profumo che era quello dei suoi armatori, mi piacevano i suoi colori e poi il suo modo di accogliere i naviganti.
Non ho un ricordo cosi’ profondo e mio delle altre barche
E’ molto doloroso staccarvi dalla vostra creatura
Un carissimo abbraccio
Sandro
Ciao Sandro, è molto bello quello che hai scritto, special modo perché come hai affermato, avete avuto modo tu e Nora, di “assaggiare” altre barche e altre atmosfere.
Siamo felici che Yakamoz abbia lasciato un segno profondo nelle vostre vite, la qual cosa ci conforta e ci fa sperare per il futuro… chissà
Un abbraccio
Cari Basak e Giampaolo,
Il vostro racconto di commiato dalla vostra Yakamoz mi ha commosso e mente scrivo ho ancora le lacrime negli occhi. Posso capire come vi sentiate… sono comunque felice della “botta di fortuna” per la buona vendita, anche se ritengo che gran parte è merito vostro, per come la vede tenuta.
Aspetto con tanta curiosità di conoscere i vostri futuri progetti e nel frattempo vi auguro ogni bene.
Buon vento,
Rosa
Grazie Rosa per la tua partecipazione. Da una parte ci spiace averti provocato qualche lacrima, ma ciò significa che sei una persona profonda e riesci a cogliere, come hai fatto, quel preciso momento che abbiamo provato a raccontare.
Speriamo di poter comunicare quanto prima il nuovo progetto.
Un abbraccio e buon vento
sono stato a lungo indeciso se fare una sistemazione completa della mia barca o cambiarla e usare i soldi della spesa previsti per comprarne un altra. molto tempo fa vi avevo accennato di questa intenzione perché anche senza averla mai vista dal vero, la barca che avevo scelto per un cambiamento mai indolore era la vostra Yakamoz. E da quel momento vi ho seguito, ho letto i vostri testi inconsciamente sapendo che il momento che temevo sarebbe arrivato. ma tant’è. Come voi anche io amo la mia barca, e alla fine non ce l’ho fatta a cambiarla. anche se molte delle caratteristiche che cerco sono più presenti nella vostra Omni che nella mia Azteco. Vi auguro di coronare i vostri desideri e di seguire i vostri sogni come avete fatto fino ad oggi. Credo che abbiate scelto bene il nuovo proprietario. Da parte mia rincorro un futuro impossibile troppo imbrigliato e costretto dal mio quotidiano, ma come giustamente avete scritto la barca è un sogno di vita. anche quando è impossibile.
Ciao Roberto. I sentimenti così come le decisioni riguardanti una barca, non possono seguire degli schemi. Hai fatto e farai come cuore e mente ti diranno. Grazie per gli auguri e la partecipazione, che contraccambiamo di cuore: dobbiamo seguire la strada per la felicità, tutti, oguno come crede e può 😉
Buon vento