Oggi abbiamo tolto le vele. La barca è nuda.

Abbiamo approfittato di una mattina con meno vento (ha fischiato fino a questa notte da giorni), per metter fine all’illusione di poter veleggiare ancora una volta.

Può sembrare una forzatura ma sul serio un albero di un veliero senza vele, è come un albero senza foglie; perde di senso lo stesso nome. Cosa porta un albero? Chi si ferma ad ammirarne i rami rinsecchiti? Manca la vita, manca l’energia del vento percepito nello stormire delle fronde. Manca l’energia del vento percepito tra le vele.

A breve aleremo Yakamoz e ci prepareremo ad invernarla (consigli e idee utili li troverete nella guida).

Il menu prevede come al solito quanto segue:

– accostati in banchina della vasca d’alaggio, lavaggio circuito raffreddamento motore con acqua dolce

– nel mentre ci mettono su, io già inizio a pompare fuori l’olio esausto approfittando della maggiore fluidità del calore generato

– man mano che ci collocano da qualche parte nel cantiere, spero di aver finito l’operazione aspirazione per dedicarmi all’olio invertitore

– comincio a sentire il battere degli operatori, nel mentre puntellano la barca. Allora esco dalla “sala macchine” e mi faccio portare la scala per scendere a terra.

– manichetta dell’acqua e cavo elettrico 220v in spalla, inizio i collegamenti: Yakamoz sarà per una settimana almeno, alimentata ‘artificialmente’ dalla rete terrestre

– Başak nel frattempo ha iniziato a cellofanare tutto il possibile, dall’elettronica alle vettovaglie, a riporre le suppellettili nei sacchi sottovuoto

Nei giorni a venire si continuerà con:

– lavaggio vele (una disgrazia), asciugatura e piegatura

– invernaggio dissalatore

– ripristino oli vari e filtri zona motore

– sostituzione girante

– tagliando fuoribordo

– lavaggio spryhood, easybag, scotte, drizze, cime

– pulizia tender

– varie ed eventuali

Facciamola breve, perché altrimenti vi annoio, diciamo che dopo questo tour de force che non auguro mai a nessuno, spaioliamo in ogni dove per far respirare la barca, stacchiamo tutto (acqua e corrente), chiudiamo Yakamoz con il cagnaro e buonanotte ai suonatori.

Bello eh!

(…)

E poi?

Poi voleremo a Istanbul per salutare i genitori di Başak prima di rientrare qualche giorno in Italia, dove ad attenderci ci sarà un bel programma (in pratica il giro d’Italia). E poi via di corsa in Portogallo, oramai nostro paese adottivo, rifugio ideale per la concentrazione a noi necessaria nei mesi successivi.

Tanti come al solito i progetti che abbiamo per la testa, dalle conseguenti difficili realizzazioni. A tempo debito vi diremo tutto, non vi preoccupate.

Un’anteprima però ve la posso comunicare: è in forno la nuova edizione di “Si può fare”!

Si avete letto bene. Dopo 6 anni dalla prima uscita e varie ristampe, è giunto il momento di un ‘refitting’, che non sarà solo estetico, ma conterrà oltre alcune nuove immagini, una copertina differente, un testo fedele all’originale ma corretto nella sintassi, migliorandolo dove possibile e udite udite un capitolo finale in più: ben 30 pagine extra! Farò il punto sul dopo, 11 anni di vita a bordo, 6 anni dall’uscita del libro e quindi una specie di aggiornamento su quello che è avvenuto successivamente.

E tutto ciò grazie al fatto che dopo tanto lottare (in modo amichevole si intende), sono riuscito a recuperare i diritti del libro dall’editore, che ringrazierò per sempre.

Dunque “Si può fare – Nuova edizione” beneficerà di tutte le attenzioni che il papà (e la mamma) non aveva potuto dargli prima, per ovvi motivi legati alle tante questioni editoriali (discutibili alcune volte) a cui un autore deve sottostare.

Sarà insomma la VERA versione, quella definitiva, che rimarrà nella storia, nei secoli, forse anche millenni.

Invito quindi chi ancora non avesse acquistato la prima edizione, ad attendere; anche perché, fornendo finalmente la risposta tanto agognata da molti, usciranno sia la versione cartacea che quella ebook (Kindle, Epub e PDF).

Questo è solo un assaggio su cosa stiamo lavorando e fidatevi ne vedrete davvero delle belle.

Va bene questo post ho paura debba essere esplosivo sul serio: la notizia bomba è che… Nulla, Başak mi ha bloccato le dita, dice che è ho troppa fretta, che è meglio dedicare un articolo ad hoc quando sarà matura la cosa. Mi spiace dovrete pazientare ancora un po’. Il comandante, come ogni uomo e donna sanno, è lei, mai lui. E, aggiungo, mai come in questo caso devo dire che Lei ha ragione, perché il fatto è che 🤬👹☠💀 ahia Başak, va bene va bene sto zitto 🤕

A presto