Stefano chiede lumi su i costi di manutenzione della barca: argomento molto “scottante”

Risponde Giampaolo

Ciao Giampaolo ti seguo da un po’ incuriosito, ti ho trovato per caso spulciando dei video sul Dodecanneso.

Complimenti a te per aver trovato la tua dimensione.

Ho amici che hanno la barca e tutti mi dicono che la grande spesa è la manutenzione, il rimessaggio e il costo del posto dove lasciarla nei mesi invernali (sia a secco che in acqua) oltre che i vari tagliandi controlli manutenzioni antivegetativa alaggio (da fare cmq ogni anno per applicare antivegetativa) ecc ecc. Per una barca di una dozzina di metri si parla di cifre che vanno dai 6000 ai 10000 euro annui.

Io ho la moto e so quanto mi costa mantenere il mio Kawasaki, tu che sei un navigatore chiedo a te.

Ma son davvero questi i prezzi?

Grazie e ciao!

Ciao Stefano, tu poni un quesito che è alla base di ogni diatriba nata da quando uscì il mio libro, cioè dal 2013. Ma in realtà ricordo che la storia evergreen sui costi di manutenzione della barca, emerse ben prima e fin dai tempi in cui io, inesperto, muovevo i primi passi nella giungla delle informazioni, salendo a bordo dei pochi forum, all’epoca unica risorsa online da cui apprendere qualcosa.

E ho la sensazione che parta addirittura prima, in quanto già altri amici un po’ più anziani di me, mi riferiscono di contestazioni avvenute sulle riviste di settore.

Insomma avrai capito che la questione si sviluppa su basi pericolose e non prive di polemiche, queste inevitabili oggigiorno sui social.

All’interno di “Si può fare”, spiego come sia possibile vivere in 2 persone, a bordo di una barca di 41’, con 500 euro al mese, tutto compreso. Tu ora esclamerai “TUTTO COMPRESO?”, al che io ti risponderò “si, hai capito bene”.

Come possibile? Non saprei, ma non penso si tratti di magia né di fortuna, dato che ancora oggi ti ‘convalido’ tali cifre, e sono passati 11 anni.

Per ottenere il risultato però devi sporcarti le mani, imparare tanto, sbagliare molto, e poi man mano perfezionarti fino a eguagliare un professionista, in ogni ambito che la barca richiede.

Per le spese straordinarie di solito distribuirne l’incidenza su un arco temporale di almeno 10 anni, è sensato, e anche questo lo posso confermare: dal sartiame, alle vele e via dicendo.

Nella nuova edizione del mio libro, di prossima uscita, faccio il punto sul ‘dopo’, cioè su cosa è cambiato dal 2008 ad oggi; e tra molte considerazioni, distribuite su più di 30 pagine aggiuntive, parlo anche della manutenzione, riscontrandone l’immutabilità.

Certo io navigo in Egeo, ho affinato con l’esperienza diverse situazioni, ma insomma dai, non ti sto scrivendo dal Nicaragua!

Poi ovviamente bisognerebbe vedere il tipo di barca di cui stiamo parlando, lo stato in cui si trovi, e tanti altri dettagli che potrebbero alterare i numeri.

I conti

Dunque facciamoli questi conti e verifichiamo i costi di manutenzione della barca più approfonditamente: se io più o meno riesco a cavarmela con circa 4.000€ l’anno, rimessaggio compreso, che al momento comporta un esborso di 1.800/2.000€ alaggio e varo inclusi, in Turchia (ma in Grecia potrebbe anche costarti meno), quanto vogliamo aumentare detti costi, tenendo conto della regionalità e della filiera nautica più onerosa, ad esempio in Italia?

Vogliamo fare + 2.000€?

Eccoci quindi che arriviamo a circa 6.000€ annui. Mi sento di sposare serenamente tale ipotesi, a patto però, lo ripeterò fino alla nausea, di voler provvedere da sé per gran parte dei lavori.

Tanto per darti un’idea di ciò che intendo: una volta a un amico chiesero 1.800€, in Turchia, per preparare l’opera viva di un 45’ (quindi non portare a gelcoat, ma la semplice carteggiata superficiale), e applicare la nuova antivegetativa. Capisci che già questa è una voce che si elimina, tranne per il costo della vernice e di qualche foglio di carta vetrata.

Altro discorso se pretendi da una barca che debba essere in tiro al 100% ogni anno; e non parlo quindi di buona o ottima manutenzione, ma proprio di “leccare” la barca come i peggiori maniaci: pensa che so, al proprietario di un ‘duetto’ (o a una moto), che ogni domenica gli da la cera, lucida il cruscotto, e se vede un graffietto sulla carrozzeria va di pasta abrasiva, o peggio rifà la vernice perché la sua psiche lo pretende. Mi spiego con un altro esempio inerente alla nautica: se il display della strumentazione elettronica inizia a opacizzarsi (intendo non effetto cataratta eh, bensì semplice invecchiamento dato dal sole e dagli anni), ma funziona ancora egregiamente, non devi cambiarlo solo perché il tuo richiamo maniacale ti sollecita. O peggio, se dopo 10 anni di onorato servizio, ritieni di non poter sopportare l’assenza di ‘upgrade’ (come oggi ci piace dire), invidiando l’elettronica digitale-domotica-failcaffè dei vicini, allora ecco che la cifra sale inevitabilmente.

Caro Stefano, la barca deve essere vissuta e manutenuta in modo eccellente, in particolare dando priorità alle questioni serie, sicurezza prima di tutto. L’estetica anche è importante perché ci fa sentire bene con noi stessi, e d’altronde stiamo parlando di un oggetto, quale la barca, che in fondo per molti è un grosso giocattolone. Ma quest’ultima ‘mania’ la puoi gestire con calma, pazienza e tempo. La mia elettronica, tanto per rimanere sull’esempio, ritengo abbia circa 25 se non 32 anni; sta iniziando a perdere colpi, anche per via dell’ultima tromba d’aria devastante che ha creato danni a molti, e la sostituirò a breve, grazie soprattutto a un amico nella rivendita di accessori nautici, che me la offrirà a un ottimo prezzo. Ammettiamo che un comune mortale debba spendere circa 1.500€ (oggi abbiamo davvero molte possibilità e alternative di qualità nel settore a prezzi inferiori), è credibile dividere la somma per 15/20 anni = 75€/annui.

La punta dell’iceberg

Ma questi aneddoti che ti riporto rappresentano solo la punta dell’iceberg, e si riferiscono a un atteggiamento da tenere (o meno) nei confronti della propria amata; dopodiché ci sarebbe da parlare di un sottobosco enorme, costituito ad esempio dal mercato dell’usato. Perché al momento in cui comunque siamo costretti a metter mano al portafogli per la ricambistica, o un accessorio di cui amiamo dotare la barca, non è che esista solo la filiera ufficiale, nautica, originale e del nuovo! Sai quanti regatanti danarosi cambiano vele come dei “kleenex”? Se sei del settore motoristico, saprai bene quanti accessori rigenerati o di seconda mano semi nuovi potresti trovare, risparmiando molti soldi. Vogliamo parlare dei winch? Mettiti online e vedi cosa esce: un mondo. Sottolineo ulteriormente: non roba da buttar via, ma spesso pezzi affidabili, e talvolta nuovi ma doppioni, oppure fuori serie, eccetera eccetera eccetera. Vuoi un ultimo esempio (ma credimi tra i tanti)? Quando anni fa ho voluto montare il riscaldamento Webasto, la prima cosa che ho fatto è stata quella di confrontare i vari prezzi su ebay, all’epoca un riferimento, e penso ancora oggi lo sia. Lo trovai nuovo, compreso il kit, la cavetteria di installazione, nel reparto automobilistico di ebay.de cioè la “baia tedesca”, dove questi accessori sono molto più diffusi che da noi. Lo stesso modello ma siglato nautico, costava almeno il doppio, forse il triplo: nessuna differenza tra i due modelli. Oggi poi non ne parliamo, poiché per il caso in questione, avresti l’imbarazzo della scelta, tra originale, cinese e russo, a prezzi ridicoli e, sembra, altrettanto affidabili. E così molta elettronica e una montagna di altre cose.

Insomma Stefano, come si dice dalle mie parti, certamente ti devi ‘smazzare’, perché niente e nessuno verrà a portarti sotto casa le soluzioni facili, convenienti e di qualità. Tutto ciò a patto ti interessi far da te, e abbracciare un mondo splendido come la vela, che comprende molte tipologie di appassionati. Tra queste, parafrasando Platone, “i ricchi, i poveri e… chi va per mare”.

Ora possono tornarti i conti sui costi di manutenzione della barca?

Al mio via scatenate l’inferno!”

Se vuoi approfondire gli argomenti clicca qui

Se vuoi dei consigli su: tecnica, burocrazia, e molto altro ancora, consulta la pagina “Come fare”