In questi giorni in quasi tutta Europa, Italia in particolare, il meteo si è espresso chiaro e inconfondibile: una schifezza.
Ma che dico, ancora peggio, per dirla alla napoletana ‘na chiavica. Amici “rintanati” in qualche anfratto per fuggire al maltempo, burrasche, venti oltre i 50 nodi e chi più ne ha ne metta. Da quando frequento l’Egeo, le condimeteo italiane specialmente d’estate, stanno peggiorando, anno dopo anno, riducendo la bella stagione a una fruibilità godereccia di circa 2 settimane.
Il cambiamento climatico è una certezza, e credo ormai sia sotto gli occhi di tutti; non entro nel merito delle cause perché ognuno ha adeguata intelligenza e mezzi, per addivenire a una personale conclusione. La cosa su cui certamente non si può discutere è però il fatto che, per l’appunto, non è normale trovarsi con la neve a Maggio (e non ogni morte di papa), e estate torrida alternata da groppi temporaleschi, depressioni e ritmi più consoni ai climi tropicali che mediterranei. Lo scorso anno si è coniata addirittura la parola Medicane, per dare una connotazione precisa ai fenomeni simil uragano che si stanno verificando con sempre maggior frequenza nel Mare Nostrum.
Come molti di voi sanno ci piace ospitare a bordo amici vecchi e nuovi, e guarda caso, molti dei nuovi diventano vecchi, perché una volta assaggiato questo mare, l’Egeo, difficilmente possono tornare ai lidi nostrani. L’Italia è bella non scherziamo, le isole splendide, le cornici anche, ma qui, cari amici, perdonatemi la franchezza, è tutta un’altra cosa.
Mi diverte ad esempio rispondere alle domande di alcuni in procinto di tuffarsi dalla spiaggetta di poppa di Yakamoz, “ma posso tuffarmi?”, io “in che senso?”, “cioè non ci sono meduse?”, “… ma mi faccia il piacere!”. Solo per fare un esempio sulle differenze.
Ponza, meduse. Sicilia, Eolie, meduse. Puglia, meduse. Persino in Sardegna mi riferiscono di meduse e via dicendo. Ora, se io per farmi un bagno, che è IL gesto alla base del diporto estivo, devo avere una persona che mi indichi dalla barca la zona dove poter nuotare indisturbato, sinceramente la ritengo una fortissima limitazione.
Potrei parlare delle temperature in acqua, dove qui da noi in alcuni golfi, in giugno misuro 31°: aria secca, a volte l’igrometro segna 14% (anche 12) di umidità; dover riporre i teli da mare dentro la barca, di notte, per non trovarli bagnati il mattino è un ricordo lontano, a quando navigavamo in Tirreno.
Ma per dirla in termini velici, il vento, il Meltemi. Basterebbe nominarlo per in alcuni incutere timore, tanto da decretare l’Egeo come la palestra dei velisti, ma in realtà è quella costante tipo Alisei, che consente un’invidiabile programmazione di viaggio, per molti inimmaginabile.
Dopo il quadro paradisiaco, la nota dolente. Le cose stanno cambiando anche qui.
Inutile negarlo, la stagione inizia a seconda degli umori, gli orari anche, e dunque quella affidabilità presente fino a pochi anni fa, non è più tale. Di conseguenza dobbiamo rimodellarci e adeguarci come tutti, ma sarei falso se dicessi che è un problema insormontabile, rispetto al disastro che sta avvenendo in Tirreno, Adriatico eccetera. Non so fino a quanto ancora durerà questo vero e proprio paradiso, il cerchio indubbiamente si sta stringendo, ma proprio per ciò, quando mi si pone la classica domanda “non pensi di tornare in Italia?”, rispondo senza l’ombra del pur minimo dubbio “Mai e poi mai!”.
L’Egeo sa essere molto duro e i venti da uragano hanno sempre soffiato, tant’è che il nostro record misurato è stato di 72 e passa nodi gestiti all’àncora, (in altri anni il minimo sindacale è dai 50 nodi in su), però queste sfuriate avvengono fuori stagione (primi di Ottobre), come giusto che sia, e basta essere preparati cercando il giusto approdo e il corretto ancoraggio, (o la navigazione attenta) per venirne a capo.
Questa mia è un canto, una poesia, una lettera d’amore al mare più bello non so se del mondo, ma certamente del Mediterraneo, e non voglio destare invidia a chi legge; anche perché credetemi non abbiamo bisogno di anatemi, ma al contrario è un invito a chi davvero ama la vela e il mare, a godere forse gli ultimi anni di Nirvana, prima che anche qui tutto finisca. E lo dico contro i miei egoistici interessi.
Nei nostri programmi futuri difatti, una volta stanchi o stufi di vedere ciò che non c’è più, ci sarà probabilmente un “diporto freddo”, coordinate differenti, forse l’Islanda, non saprei, ma di certo porteremo sempre dentro il cuore il ricordo di anni vissuti in paradiso.
Grazie Egeo
Per tutti gli altri, non perdete tempo
Mi sono iscritto al tuo blog qualche tempo fa dopo aver acquistato il tuo libro e devo dire che ti….. ho sbirciato a lungo prima di scrivere.
Devo riconoscere che non siete mai banali e mi piace il fatto di essere essenziali nelle spiegazione dei vari argomenti che affronti.
Sono diversi anni che penso ….. “farò anch’io prima o poi questa vita” . Purtroppo non riesco a decidermi.
Prima i genitori ora i figli (anche se grandi) ti fanno sempre posticipare la decisione.
Come avete fatto ad essere così sicuri quando avete deciso di fare il grande passo?
bravi!
Ciao Alberto,
c’è e ci sarà sempre un buon motivo, a volte molti buoni motivi, per non fare una scelta come quella di Giampaolo e Basak.
Ma ne esiste uno e uno solo per farla : la vita è una sola, la vita è tua e niente e nessuno è più importante di te.
Un pò di sano egoismo, un pizzico di (in)coscienza ed il gioco è fatto.
Si lasciano le certezze (di schiattare seduto ad una scrivania fino a 70 anni) per l’incertezza.
Incertezza di dove vedrai la prossima meravigliosa alba, di dove cenerai in pozzetto guardando il tramonto, di chi, da poco conosciuto, sarà seduto con te a chiacchierare fino all’alba.
Cose semplici ma che riempiono la vita e il cuore più di un Rolex, una Ferrari o un abito di Armani.
Gli ultimi 5 anni, miei e di mia moglie, sono stati i meglio spesi della nostra vita. Nessun rimpianto, nessun rimorso.
Ciao Alberto, intanto sono contento di aver superato il tuo “esame”, e sappi che comprendo bene sia le tue perplessità (anche io cerco di essere selettivo nello spendere il mio tempo), che i timori verso una scelta importante come la nostra.
Credo Ruggiero ti abbia risposto adeguatamente, io posso solo aggiungere ripetendo e confermando quanto già scritto nel libro: nessuna sicurezza ci spinse a compiere il passo, solo la certezza di cosa lasciavamo che, evidentemente, non ci bastava più. Il resto è stato semplice più di quanto potessimo immaginare, e con questo non dico che sia estremamente facile.
In bocca al lupo per i tuoi sogni e grazie ancora per la tua attenzione
Un articolo vero che porta dentro molta tristezza per come si sta riducendo tutto il buono che c’era intorno a noi e non mi riferisco solo al mare… Noi siamo quella sfigata generazione che vede il buono ed il bello svanire e che si prende la coda di tutto… Quando va bene.. Per cui condivido.. Affrettiamoci
So bene la veridicità delle tue osservazioni, e ne abbiamo discusso parecchio, caro amico, special modo la sera, davanti un buon Ron e un toscano… in Egeo😁😉
Speriamo che il TAHINISMO ci aiuti
Solo una curiosità, parlando di Egeo in termini non solo meteoclimatici, ma anche burocratici (ricordo un interessante vostro articolo di qualche tempo fa) ed economici … come state vivendo, in concreto, specie da cinquecentisti (mensili, vi ammiro molto per questo sincero, non modaiolo, minimalismo), la nuova tassa sul diporto in Grecia, introdotta a Giugno 2019 ? Grazie ancora. Ciao Daniele
Ciao Daniele. Effettivamente hai anticipato l’aggiornamento del vademecum sulla “burocrazia in Egeo” presente nella sezione “Come fare” (sto aggiornandolo in queste ore con la nuova tassa greca ormai presente). Che dire, non è stata una bella notizia, ma bisogna ammettere che sotto i 12 metri (se non erro) il costo è gestibile, mentre sopra i 12 inizia a farsi più pesante. Di conseguenza se si decidesse di trascorrere tutti e 12 i mesi in Grecia, bisognerebbe mettere in preventivo quest’altro balzello che, diciamolo francamente, davvero non ci voleva e pesa soprattutto per il fatto che arrivi da uno stato UE e quindi concettualmente scorretto. Noi quest’anno abbiamo deciso di non recarci in acque greche, preferendo la Turchia anche per altri motivi. Ma ti confesso che uno degli aspetti decisivi è stata proprio la nuova tassa e oltretutto la difficoltà nel pagarla. Il prossimo anno valuteremo con più calma. Purtroppo il diporto viene visto sempre più come lusso, il che considerando chi oggi va per mare ci sta, ma inevitabilmente veniamo risucchiati anche noi lowbudget, da questo vortice insensato. A priori e fuori dai denti, il cerchio si stringerà sempre più, è inevitabile, il mondo sembra adottare una sorta di guerra non dichiarata contro chi vuole starne ai margini. Non ci resta che adoperare le nostre armi segrete, che sono l’adattamento, un po’ di atteggiamento anarchico-corsaro, e spostarsi “seguendo la corrente”, fin quando ciò sarà possibile e economicamente sostenibile. Ripeterò fino alla nausea, il concetto non sono i 500€ al mese, che all’occorrenza come in questo caso possono/debbono diventare 550/600/7/800 via, ma avvicinarci alla decrescita sostenibile, rivedendo la scala delle priorità e dei consumi. ‘Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare’. 😉