Prima di capodanno ho preso un caffè insieme all’amico Valerio, e essendo prossimi al 31 dicembre la classica domanda “che fai a capodanno” è scattata. La sua risposta mi è piaciuta molto, non senza un filo di invidia bonaria nei suoi confronti. “Ho intenzione di prendere il mio “Muretto”, pedalare verso il centro del lago di Bracciano (è un trimarano a vela e a… pedali), e starmene lì da solo, con una bottiglia in mano a guardar le stelle e ovviamente i fuochi di artificio”. Fantastico.

Dato che lui in qualche maniera sta iniziando ora la sua avventura di armatore, mi ha chiesto alcuni consigli sull’abbigliamento adatto, vista la temperatura invernale e l’umidità in quel frangente.

Allora ho pensato di girare anche a tutti voi, esperti o meno, le mie indicazioni, partendo dal presupposto di riferirmi a una navigazione anche più impegnativa rispetto alla gita lacustre.

Certamente le mie considerazioni si riferiscono principalmente al liveaboard, e a chi naviga quindi con una logica differente a quella del regatante; tuttavia molte esigenze sono comuni anche per gli adrenalinici della vela.

Data la caratterizzazione della presente piattaforma, come sempre ho creato una forbice economica ampia, indicando diversi prodotti che possano accontentare ogni tasca, dunque sia il liveaboard a basso budget, che quella di chi non vuol badare a spese.

Va detto però che quando si parla di abbigliamento tecnico invernale, il risparmio potrebbe essere deleterio; pertanto se siamo in grado di fare uno sforzo economico non pensiamoci su due volte, in quanto una cerata di qualità, per fare un esempio, se trattata con attenzione, può durare molto, ed è quindi un investimento al pari di una vela o altro di necessario alla barca. Inoltre, come consiglio sempre, il mercato dell’usato può celare delle sorprese inaspettate, poiché il regatante o semplicemente l’armatore danaroso alla moda, potrebbe aver voglia di dismettere una MPX della MUSTO in ottimo stato, a favore della HPX, solo per sentirsi più figo…

Scherzi a parte (mica tanto) la seconda mano è un mercato importante, dove andare a scovare articoli di qualità a basso prezzo.

Aggiungo comunque, che io ho a bordo ancora una giacca-cerata della Decathlon datata 2005, e fa ancora il suo onestissimo lavoro. E al proposito date anche un’occhiata ai prodotti fine serie, agli outlet eccetera, accontentandovi magari di un colore poco gradito, ma prodotto tecnicamente al top.

Dunque, tutto è molto relativo, basta saper scegliere e comprendere bene le proprie esigenze.

Iniziamo. Come molti sapranno, il mare deve molto alla montagna, difficilmente il contrario. Poiché le temperature e le condizioni spesso estreme dell’alpinismo, hanno sempre richiesto accorgimenti specifici.

Dunque la prima regola è quella di vestirsi a cipolla. Significa predisporre l’abbigliamento a strati, di modo da togliere il vestiario, man mano che si sente caldo, o viceversa, aggiungere indumenti.

L’altro consiglio ben noto ai montanari, è di non utilizzare mai il cotone, in quanto tende ad assorbire non solo l’umidità, la pioggia e il mare, ma soprattutto il sudore, questo si un grande problema.

Occorrono materiali traspiranti e in poliestere.

Stessa cosa per la biancheria intima. Oggi esistono tessuti tecnici che consentono la totale traspirazione, per un ottimo comfort e, più importante, un miglioramento in termini di salubrità.

Dato che gli esempi concreti parlano più che la teoria, ecco di seguito un elenco ipotetico di abbigliamento che mi sento di consigliare.

Cominciamo con la biancheria intima: lunga senz’altro. Ecco un esempio valido della THERMOTECH da prendere in seria considerazione: maglia a maniche lunghe e pantalone, tutti e due termici e aderenti, ma soprattutto traspiranti. La ritengo una soluzione adatta a ogni tasca, per cui non metto altri esempi. Potremmo rivolgerci alla biancheria intima della Gill se si volesse il top, oppure varie opzioni di Decathlon, ma i prezzi sono più o meno gli stessi, con un buon 50% in più per la Gill: il maggior prezzo è giustificato? Non saprei, ma temo ci sia una buona ‘componente marchio’.

Ed ora i calzini

Impermeabili e traspiranti come quelli della Seal Skinz.

Oppure utilizzare una sovra calza, e qui andrei tranquillamente sul miglior modello presente sul mercato, cioè quello della Lizard: basta leggerne le caratteristiche per fidarsi.

Anche per questi, non ci sono molte opzioni economiche, ma ci si può rivolgere al comparto alpinismo tra cui vari modelli della Decathlon, oppure gli ottimi Salewa (una garanzia) per circa 20€.

Passiamo allo ‘strato intermedio’, fedeli alla logica della cipolla.

Quindi vestiamo un pantalone in pile, sopra la calzamaglia intima, come questo, valido sia per uomo che per donna; e una maglia aderente tipo questa della Dare.

Procediamo con la classica maglia in pile

Qui abbiamo davvero molte opzioni, da quella costosa della MUSTO, con specifiche caratteristiche, a una più economica ma ugualmente valida come ad esempio la maglia della North Face, o come al solito varie opzioni di Decathlon. E anche meno costose. L’importante è il materiale, pile per l’appunto, il resto sono dettagli più o meno significativi: pile non significa nulla per carità, la differenza la fanno i materiali specifici, la densità, il peso eccetera, però direi che possiamo adattarci. Considerate che io ancora uso tra i tanti, dei pile comprati sulla classica bancarella.

Se poi non basta ancora affidiamoci a un gilet in pile. Ottimo e economico questo della Result.

Per i portafogli gonfi invece ci viene in aiuto sempre la Gill.

Ora è il turno della cerata, composta o da una salopette e giacca a vento, oppure dal classico pantalone e giacca a vento. Tutto dipende da cosa vogliamo e le condizioni effettive di lavoro.

Giacca cerata

Se prendiamo come esempio il catalogo Decathlon, noto per un ottimo rapporto qualità prezzo, notiamo che per una giacca adeguata allo scopo invernale, bisogna mettere sul tavolo una forbice che va da un minimo di 80€ a un massimo di 200€.

Una buona giacca deve avere degli accorgimenti di base per poter essere presa in considerazione allo scopo, ovvero cuciture al top, nastratura delle cerniere e antivento, collo alto rivestito in pile, polsini regolabili, e ovviamente cappuccio catarifrangente. L’impermeabilità è scontata e se si punta in alto, Goretex.

Sul web troviamo diversi prodotti, tra cui la Marine, la Helly Hansen, Helly Hansen anche per donna.

Insomma sui 100€ circa riusciamo a trovare prodotti più che validi.

Per chi non avesse problemi di budget, per la giacca senz’altro andrei su marchi come la MUSTO modello MPX, una giacca pressoché definitiva, un must per l’appunto, calda, fatta bene per durare nel tempo, pile dove serve, impermeabile, Cordura e ovviamente Goretex, null’altro da aggiungere. Se non si deve navigare in acque estreme si può lasciar perdere la più costosa e pesante HPX, e anzi semmai orientarsi sulla versione Race Jacket della MPX.

Salopette, stessa storia: MUSTO MPX o similari (vedi Gill).

Se si cerca un pantalone impermeabile e traspirante, per una maggiore libertà di movimento rispetto alla salopette, allora consiglio gli Helly Hansen HP.

Alternative economiche e valide si trovano da Decathlon, oppure senz’altro questa interessante Norway (basica ma efficace: non dimentichiamo che ci serve una protezione dal vento e dall’acqua, sotto siamo coperti!). Oppure una via di mezzo ottima della Orangemarine. E ci viene in aiuto anche la Helly Hansen sia da uomo che da donna.

Passiamo alle mani, quindi ai guanti

Di solito in estate si usano i classici a dita corte, ma d’inverno possiamo optare sia per quelli a 2 dita corte per rimanere con una presa efficiente, che tutti lunghi, senza quindi compromessi a vantaggio del caldo.

I modelli anche qui sono diversi ma io mi orienterei su questo modello della Magic Marine, conosciuto soprattutto per le derive, quindi dove il contatto con le manovre è costante e l’acqua molto presente a bordo. Sono ben fatti e di ottimo materiale.

Per il freddo consiglio di utilizzare dei sotto guanti studiati ad hoc. Ottimi quelli in polipropilene della Gallo (potete cercarli nei negozi online), oppure da provare quelli in seta della Alaska, particolarmente indicati per la montagna: non sono impermeabili quindi più adatti ai guanti a dita lunghe. Mi raccomando quando scegliete i guanti principali, considerate una misura più grande se si desidera inserire i sotto guanti.

I guanti della Gill a dita lunghe in neoprene con polsino serrabile, per una totale impermeabilità, sono la soluzione senza compromessi.

Essendo le mani quelle più soggette al lavoro e quindi più importanti da proteggere, non vedo alternative alla qualità. Non menziono i guanti da sci in quanto poco adatti alle manovre, ma adeguati invece per timonare: dato che chi si occupa delle manovre non lo fa ogni secondo, in realtà il timoniere è quello più soggetto al freddo, per cui ben venga ad esempio questo economico paio di guanti da sci impermeabili della Besbomig, di tutto rispetto; o ancor più economici e alla bisogna utilizzabili anche per le manovre questi della Aisprts.

Ora vi do una dritta interessante. I guanti da ferramenta per uso invernale in pelle della VGO: sono ottimi, costano poco e hanno un grip valido in moltissime situazioni. Belli vero!

Scarpe

L’argomento si complica. Poiché la scarpa è lo strumento forse più importante su una barca a vela. Dobbiamo muoverci, far fronte a delle emergenze, e quindi non scivolare, mantenere un buon grip e tenere i piedi al caldo e all’asciutto.

Per quest’ultimo punto abbiamo visto varie opzioni nelle calze, ma se pensiamo di navigare al freddo e con pioggia, ciò significherà salopette e quindi stivali.

Se si deve navigare per poco tempo, un qualsiasi stivale impermeabile andrà bene, ma attenzione alla suola: optate per Decathlon.

Se invece la cosa si fa seria valutiamo gli Slam (ma personalmente non ho avuto ottima esperienza con questo modello, perché negli anni la plastica esterna inizia a sfaldarsi: allora meglio un modello della Decathlon, meno pretenzioso, meno costoso e efficace), oppure la Gill.

Nessun compromesso? Allora andiamo di Goretex, Cordura, pelle, e atterriamo su Dubarry, sia nella versione da ponte che più calda rivestiti in pelle: roba da nababbi ma che qualità!

E la testa?

I centauri ne sanno parecchio, special modo quelli di città che usano la moto in ogni stagione. Non possiamo che parlare del ‘balaclava’. Non avrei dubbi e visto il prezzo alla portata di tutti, Gill.

Ma tante sono le opzioni e ad esempio se lo si cercasse impermeabile e sempre grazie al comparto moto, ecco il modello della ROTTO.

Nessun compromesso? Salewa tutta la vita.

Cappelli

Se stiamo affrontando la questione relativa a freddo e pioggia, ed essendoci attrezzati con un buon balaclava, ricorreremo al cappuccio impermeabile della nostra giacca-cerata. Ma se il cappuccio dovesse essere scomodo ai fini della fruibilità visiva, di movimento eccetera, allora scegliamo un buon Sudovest come quello della Baleno, oppure della BMS, o sempre rivolgendosi da Decathlon.

Se invece non abbiamo ricorso al balaclava, puntiamo al classico cappello in pile (sempre), ma che abbia almeno scalda orecchie e laccetto, per non vederlo volar via al primo refolo: ecco un modello economico e efficace, come anche quest’altro della Heat Holders.

Proteggiamo anche gli occhi

In inverno il vento gelido aumenta la lacrimazione, creando un’altra via di freddo e disagio. All’occorrenza utilizziamo maschere da sci con lenti polarizzate come questa economica e valida della Rollberto, e di notte l’analogo modello ma con lenti trasparenti tipo da moto/bike/ecc. della Yithings.

Considerazioni finali e consigli

I materiali sintetici ahimè sono necessari, anche se ciò comporterà una produzione elettrostatica notevole, per cui preparatevi a scintille e scosse.

Ma è anche vero che in passato il bravo marinaio, si vestiva con cotone e lana, e andava avanti così: consideriamo una cosa, a vantaggio del basso budget, che la lana resta comunque una buona alternativa, in quanto a differenza del cotone, ha un volume maggiore che trattiene più calore, ha una funzione anti umidità, e può assorbire fino a 1/3 del suo peso prima che si avverta la sensazione di bagnato. Per cui se si vogliono risparmiare ad esempio 20€ per i calzini tecnici, ecco la soluzione: a 5,5€ un bel paio di calzini 100% lana alpaka. Stessa cosa per i maglioni: riesumate un maglione di lana a coste, tipo a V per il tennis o giù di lì per intenderci; sono aderenti e starete al caldo.

Questione cerate. I vari modelli si dividono in 3 categorie: inshore (coastal), offshore, ocean. Dovete saper bene cosa andrete a fare, per quanto tempo, e in quali condizioni, perché se acquistate una giacca ocean (tipo la HPX della Musto per intenderci) pensando sia il miglior acquisto della vostra vita, vi sbagliate di grosso. Cioè come detto dipende dall’uso che se ne deve fare, perché rischiate di trovarvi con una cerata pesante, iper coprente, che una volta “tirati su gli scudi” del proteggi collo, vi ritroverete dentro uno “scafandro” con limitate possibilità di movimento e visibilità. Tutto ha un’utilità specifica e bisogna pertanto calibrare bene la scelta. Anche scegliere una soluzione leggera, per contro potrebbe farvi passare la voglia di andar per mare in inverno; ma in qualche maniera, dato che la logica a cipolla ci viene in aiuto, è più facile appesantirsi internamente. Insomma mai come in questo caso il ‘più è meglio’ non è la giusta filosofia.

In caso di freddo intenso, provvediamo con gli scaldini adesivi. Ottima soluzione per navigare in comfort e combattere l’inverno. Si attaccano ai tessuti, ma mi raccomando l’altra parte non va mai a contatto con la pelle: generano molto calore. Ci sono vari modelli come questi della Thermopad, o il kit da 40 paia della Orangemarine. Costano uguali, circa 1,8€ al paio.

Manteniamo le labbra idratate con un normale burro di cacao. Anche le mani e il viso avrebbero bisogno di idratazione, per cui una crema tipo Nivea classica applicata a mo’ di stucco ci farebbe molto bene, ma la vedo dura poi gestire i vari tessuti dal “Pulcinella” di turno: la lascerei per quei momenti in cui grazie al sole e a una temperatura non troppo rigida, e magari avendo cambiato turno con qualcun altro, possiamo goderci un po’ di relax.

E portiamoci un thermos con una bevanda calda, che la giornata è lunga e il corpo si scalda meglio da dentro. Poche opzioni economiche, trattandosi di un oggetto importante, ma con 20€ portiamo a casa un ottimo prodotto della Salewa o al top la versione Extreme della Ferrino. Evitate alcolici, in quanto al di là della piacevolezza e del sentirsi molto “marinaio vecchio stampo”, il calore iniziale presto lascerà spazio a maggior freddo, dato l’abbassamento di pressione e il metabolismo rallentato.

Un’altra considerazione va fatta sulla qualità Vs vetustà. Se da una parte è vero che un articolo di livello, spesso paga nel tempo, nel caso degli oggetti in materiale tecnico, la storia non è proprio la stessa. Per cui, a volte è meglio avere ad esempio più guanti economici da poter sostituire sul momento, rispetto al ‘nostro storico paio di guanti di marca, pagati tanti soldi a suo tempo’, ma che ahimè ha perso le sue proprietà protettive, eccetera, eccetera. Insomma ci siamo capiti.

Difatti in realtà, special modo se stiamo partendo per un lungo viaggio, è sempre meglio premunirsi di varie “spare parts”, quindi non pensando solo alla barca.

In ultimo, confermo il mio appello, rivolgetevi all’usato, perché se è vero che il tempo gioca a sfavore della qualità tecnica, se ci si muove bene, troveremo sul mercato articoli semi nuovi pronti all’uso, di ottima qualità e a un prezzo abbordabile.

Comunque, dicevo prima dell’andar per mare di una volta… al solo pensarli quei tempi però mi vengono i brividi: provate sul serio a immaginarvi in mezzo a una burrasca con sopra lana impregnata di acqua e sale che non si asciugherà mai, e a protezione giusto qualche cerata di plastica pesante, dove il concetto di traspirazione non si sapeva neanche cosa fosse.

Oggi siamo molto fortunati, per cui prendiamone atto e beneficio, e dato che i prezzi ci consentono ampie scelte, vediamo di esser preparati alla stagione invernale come si deve. La vela, il mare, sono delle cose meravigliose, ma richiedono rispetto, e dato che ammalarsi è un attimo, o è facile anche procurarsi tagli, abrasioni alle mani, ferite che spesso si cronicizzano, prendiamoci un caffè di meno e investiamo sulla nostra salute, che è meglio.

Buoni acquisti.

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