L’amico Valerio ha deciso di intraprendere un viaggio a bordo del suo “pedalò a vela”. Ecco le sue domande e relative risposte.
Rispondono Başak e Giampaolo
Caro Giampaolo,
allora ti mando qualche dato, e una grandinata di domande alle quali non so dare risposta. Tutto ciò apre lo scenario sulla parte “avventurosa” della cosa – il che non mi dispiace, anzi – ma quello che mi preme è capire se, oltre alle ovvie scomodità e difficoltà di una cosa del genere… io abbia comunque delle discrete possibilità di successo, diciamo così.
Che sia un tipo di “crociera” scomoda ne sono consapevole: si tratta pur sempre di una sorta di campeggio nautico, quando (o forse più spesso) non proprio di campeggio itinerante e basta, malgrado il mezzo di trasporto.
E che io debba affrontarla con un giocattolo anziché una imbarcazione anche. Conto sul fatto di aver visto e letto in giro, in tanti video e altrettanti forum, di gente che con questo attrezzo ci fa cose che io non mi sognerei neanche di tentare. E conto sulla mia “volontà” di fare qualcosa di totalmente differente da ciò che ho sempre fatto.
(Ovvio che io speri, dopo essere tornato, di trovare finalmente il là per acquistarla, una imbarcazione vera).
Ma comunque. Intanto ti do qualche dato generale di cui sono certo, e quindi quella che è la mia “ipotesi di massima” (di cui tu potrai a grandi linee confermare o smentire la fattibilità). Infine, quali sono le dotazioni alle quali ho già pensato, cui mancheranno tutte le altre che invece vorrei mi suggerissi tu.
– E allora, l’attrezzo, cioè il Tandem Island della Hobie, è lungo poco meno di sei metri, ha una capacità di 272 Kg (incluso me), di cui max 90 Kg per ogni trampolino laterale. Dispone di diversi gavoncini ma insomma il carico dovrò sistemarlo (come?) sullo scafo centrale e ovviamente sui trampolini laterali.
Dovrei vedere lo scafo, ma in linea di massima potresti avvitare delle galloccette di plastica, utili sempre, a cui assicurare il carico che ritieni necessario: se non puoi accedere all’interno dello scafo, usa una filettatrice per creare la sede adatta e poi avvita i bulloni e comunque per maggior sicurezza applica anche resina epossidica o più semplice sika strutturale, tipo il 292. Stessa cosa se volessi istallare dei golfari o giù di lì
– Ho visto e letto in vari forum che quando si viaggia da soli è preferibile accomodarsi nella postazione di poppa, dunque il grosso del carico sarà nella parte centrale del mezzo, che peraltro beneficia maggiormente degli stabilizzatori laterali.
Altre cose tecniche. Fare 6/7 nodi a vela non è affatto difficile (provato di persona), anche se l’attrezzo fa viaggiare molto bagnati, a tale velocità (ok per muta ecc). Così come, pedalando… con le pinne di cui è dotato, riesco a fare 2 nodi per diverse ore oppure 4 nodi ma per poco tempo. Questione di sforzo fisico, ovviamente.
Basteranno 4 nodi per togliermi d’impaccio in situazioni pericolose ed evitare abbordaggi?
Domanda dalle 100 pistole, in quanto gli abbordaggi avvengono nelle più disparate situazioni e indipendentemente dalla velocità. Per cui la cosa fondamentale è tenere sempre gli occhi aperti, potente tromba a portata di mano (dai precedenza comunque a un corno da nebbia, che va a fiato), VHF collegato e pronto sul canale 16, specchietto riflettente, e riflettore radar (che viste le dimensioni del tuo albero non sarà molto efficiente ma male non fa); ovviamente per la notte luci di navigazioni (esiste questo kit adatto per il tuo mezzo) più varie ed eventuali.
-Ora, parte burocratica. L’attrezzo è un categoria D, ergo – secondo le norme CE – ci si può navigare con vento massimo forza 4 e onde di altezza fino a 0,30 cm. Pochino, ovviamente. Ciò non ha impedito a varia gente di farci cose un pelo (o molto) più complesse, come quei pazzi che sono partiti in due equipaggi (genitori più figli di 4 e 6 anni) dalla Danimarca e sono arrivati a Istanbul…
Questo aspetto mi preoccupa di più, in quanto onde più alte di 30cm le incontrerai spesso, per cui cosa significa che con 50cm il tri si spacca in due? Stessa cosa per F4, 15 nodi non sono rari. Ai fini assicurativi come la metteresti? Sono domande formulate da avvocato del diavolo, ma non per questo da non considerare. Poi come dici tu la gente fa quel che vuole.
– La normativa Ce non parla di limiti dalla costa. Della mia patente già sai, dunque tutto si dovrebbe ridurre alle condimeteo di mare e vento che, come abbiamo detto per telefono, dovrei comunque poter prevedere bene considerando una permanenza in mare di non più di una giornata anche nel caso di una traversata… epica… Elba-Corsica – 25 Mg – (della quale peraltro non sono affatto certo anche se mi attrae non sai quanto).
…anche perché poi devi tornare, ma oltre i timori comprensibili, con un mezzo come il tuo, alle brutte brutte, lo piazzi su qualche carrello e lo riporti a casa con il traghetto. Detto questo, devi sempre considerare (ai fini assicurativi e normativi) che resta comunque a tuo carico il buon senso di comandante, e dunque anche il fatto di non avere limiti sulla carta, non ti esonera da responsabilità perché magari non hai valutato correttamente il mezzo, condimeteo, distanze, autonomia, ecc.
– Ad ogni modo, doterei l’attrezzo di ChartPlotter ed ecoscandaglio (è già predisposto per il tutto) con batteria ricaricabile e pannello solare portatile. Nonché di Vhf, ovviamente. E di tutta la pletora di razzi e razzetti e fischietti et varie et necessarie fatta eccezione, ovviamente, per la zattera di salvataggio.
bene, ma opterei per un GPS cartografico portatile, se vuoi ne esistono anche con ecoscandaglio: il tuo barchino potrebbe far ancor più gola se intravedono elettronica a bordo; aggiungi una app navionics allo smartphone.
– Pensi sia utile caricare un Sup (come quello del tizio nel video di cui ti allego il link in basso)?
Quello gonfiabile, forse il più adatto, pesa circa 9 kg: se hai spazio e capacità di carico sarebbe un’ottima soluzione una volta trovato l’approdo per sbarcare senza troppe dita a toccare il tuo tri
– Andiamo avanti. Posto che dovrò portare con me tenda, materassino e pompa per gonfiaggio dello stesso, oltre al sacco a pelo (da usare in campeggio e/o on board come fa quel pazzo di cui sopra…) le cose che mi danno maggiore perplessità sono relative ai fattori cibo, soste, e ancoraggi. Mentre per quanto attiene abbigliamento ecc dovrei poter seguire alla lettera le vostre indicazioni in merito che ho già letto a suo tempo. Ultima cosa, sì: il furto del mezzo. Se lasciato incustodito sulla spiaggia… basta una automobile grande per caricarlo e portarlo via.
Istalla un antifurto e metti, se ce la fai, un localizzatore gps: incollalo mimetizzato bene dentro uno degli scafi o inseriscilo in un contenitore ad hoc ben incollato, stagno e mimetizzato
E poi la grandinata di domande:
– Ancoraggio: basta l’ancorotto che ho oppure è meglio che me ne porti almeno un altro?
Quale ancorotto hai? quanti kg? testalo ora nel lago durante una sburianata, se regge stai a posto; se hai spazio e capacità di carico portatene un altro d’emergenza. O, in alternativa alla seconda ancora (ma sarebbe meglio in aggiunta) il corpo morto avvitabile: in quest’ultimo caso, visto che in Italia non è facile trovarlo io mi divertirei a verificare un’opzione del tutto semplice, anche se non a forma conica (il che ha sicuramente una validità maggiore come presa su fondale), come la classica trivella a mano; certo dovresti trattarla con antiruggine e primer, oppure verificare se ce n’è in acciaio zincato, o meglio farla realizzare direttamente da un tornitore/fabbro, ma sarebbe comunque divertente e visto il peso del tuo mezzo, forse molto affidabile.
– Io pensavo: ancorotto, pezzetto di catena per fare un po’ di calumo, e poi cima. Che ne dici?
Non ho esperienza di queste imbarcazioni, ma considera che molte barche a vela di ben altro metraggio e dislocamento, adottano o il sistema misto o addirittura solo cima. Valuta solo cima per risparmiare peso con la catena, anche se immagino che parliamo di “catenella”.
– Rade ecc: posto di trovare sempre situazioni al riparo dai venti e dal mare, e ancorare anche in 50 cm d’acqua… visto che posso farlo, pensi che possa dormire tranquillo? Voglio dire: se non trovo campeggi con accesso sulla spiaggia, io non posso campeggiare a terra (è vietato quasi ovunque, e a dire il vero mi sentirei meno sicuro a campeggiare su una spiaggia deserta che in mezzo al mare a 150 mt da riva) mentre dovrei essere in grado, invece, di campeggiare on-board sull’acqua.
Il problema è il limite che varia dai 100 ai 200 metri, che per il tuo mezzo non è poca roba; a seconda di dove ti troverai a 100mt avrai anche 7 metri di fondale se non più. Comunque non credo che ciò comporterà un grosso problema, è solo per fartelo presente al fine di prevedere una buona linea di ancoraggio. Dal mio punto di vista quando puoi spiaggia tranquillamente ma in punti pressoché disabitati e di basso interesse/accesso turistico, così da stare anche lontano da malintenzionati. D’altronde tu, se andiamo a vedere, non stai campeggiando classicamente, ma spiaggerai per “problemi con il tuo gommone” e quindi ci dormi sopra: credo che un po’ di elasticità dalle autorità dovresti incontrarla.
– Porti e porticcioli: vale la pena tentare, secondo te, almeno ogni tanto, di cercare un ormeggio in un porto vero? E se mi iscrivessi alla Lega Navale?
Si puoi iscriverti alla lega navale, ma non so fino a che punto sia utile entrare nei porti: tra l’altro non avendo un motore ausiliario, non so se sia consentito entrare in un porto con un “pedalò”: davvero non lo so, devi informarti presso una capitaneria qualsiasi. Ma ammesso non ci siano problemi forse non ne vedo l’opportunità, tranne emergenze meteo o di altra natura. Visto il tuo bordo libero basso ho paura non esistano banchine attrezzate per il tuo natante.
– Cambusa: dovrò scendere a terra per fare spesa (e di che tipo? Qui ci vuole il food engineer che hai a fianco: super Başak a me!) oltre che per fare almeno un pasto decente al giorno.
L’idea di utilizzare i servizi del ristorante con il pontiletto non è malvagia, ogni volta che ne avrai uno a disposizione potrebbe tornarti utile. Ma ci può stare il caso che non abbiano posto, oppure per motivi economici ti dicano di no, oppure hai dovuto fare un atterraggio di fortuna, senza la possibilità di acquistare cibo: che fai? Io comunque consiglierei di avere a bordo un fornelletto a gas da camping, con almeno 2 bombolette (non pesano niente), quindi una pentola (anche di alluminio per la leggerezza) e una padellina (in teflon) di dimensione adeguata alla base d’appoggio del fornelletto; e naturalmente non avendo nessun sistema di basculamento, devi usarlo solo quando a terra o ormeggiato in posti tipo costa Turca. Gli alimenti che potresti portare a bordo senza rischio di intossicazioni sono quelli secchi, e/o quelli in conserve, i supermercati sono pieni di questo genere di alimenti: come fonte di carboidrati opta per la pasta, riso, o cuscus o bulgur (gli ultimi due sono velocissimi e praticissimi da cuocere); pomodoro doppio concentrato come condimento (sono dei tubetti come il dentifricio e rendono molto di più del sugo, te lo consiglio questo per ridurre il peso, ma se non è un problema va bene anche il sugo in vetro), come fonte di proteine le conserve di pesce, carne e/o di legumi; nulla di fresco ovviamente, ma per 2-3 gg puoi tenere a bordo del formaggio molto stagionato come il parmigiano di 36 mesi, e per circa 1 settimana puoi rischiare di conservare le uova (controlla le scadenze, scegli quelle più recenti e metti tutta la roba a rischio in sentina (c’è l’hai la sentina?). Compra le banane, mele, etc. un po’ mature e un po’ acerbe: i primi giorni mangi quelle pronte e nei giorni successivi quelle che si stanno maturando
– Potrebbe venirmi utile il rinnegato gavitello del ristorante al quale chiederei, oltre che una vera cena, di poter pernottare lì?
Perché no?
– Mi mancherà da morire il caffè caldo (come puoi immaginare): idee?
Il fornelletto di cui sopra può permetterti di riscaldare dell’acqua, che poi potresti mettere dentro un bel thermos (non lesinare e compra il migliore, ti ripagherà con il piacere ogni volta che lo adoperi), poi Nescafè, oppure puoi portare anche la moka che una volta fatta puoi versare nel thermos. Ma se devi mettere il caffè, ti avviso che ti conviene comprarne due di thermos, se no l’acqua saprà sempre di caffè)
– Acqua: bottiglie separate oppure mini-taniche?
Bella domanda: dipende dalla tua capacità di stivaggio. Le bottiglie di plastica andrebbero evitate a priori, special modo per il caldo che potresti incontrare e poi per una questione etica. Per cui ricorrerei a tutto ciò che il campeggio offre, partendo dal presupposto che devi mettere in preventivo una certa frequenza di approvvigionamento: non puoi pensare al tuo mezzo capace di poter far tutto, di conseguenza già questo aspetto caratterizzerà decisamente la tua esperienza concedendoti il piacere di sbarchi frequenti. (Sempre il bicchiere mezzo pieno)
Ad ogni modo, il tutto dovrebbe funzionare con piccole navigazioni per spostarmi lungo costa e poi soste più prolungate nei campeggi per poter fare operazioni di… varia natura.
Per l’appunto vedi sopra
– Ok, dovrò pagare campeggi e porti e ristoranti, visto che a bordo non posso cucinare né riposare bene né lavarmi a dovere – ovvio… – ma insomma, credo che da un giocattolo come il mio non si possa ottenere di più.
E il che, come prima volta, mi pare già una enormità.
Sempre vedi sopra, le tue conclusioni sono esatte. Dal mio punto di vista è un mezzo fantastico che ti regalerà tante emozioni e libertà importanti. Come ogni cosa nella vita riscontrerai dei limiti, ma ti invito a concentrarti sugli aspetti positivi che secondo il mio modesto avviso, sono tantissimi.
– Non so se sono riuscito a dare una idea di quello che mi è venuto in mente, e ovviamente la parte alla quale tengo maggiormente saranno tutti i consigli che mi vorrai dare e che io non sono riuscito a chiedere, perché… appunto… ho solo una vaga idea di cosa mi servirà realmente e di quali saranno le esigenze di una cosa del genere…
Essendo tu uno sportivo già sai da solo molte cose legate alla fatica, sforzi, energie, liquidi eccetera, quindi ho poco da aggiungere. Copriti bene, non lesinare con l’ombra come puoi. L’idratazione è fondamentale, la protezione della pelle inutile te lo dica. Un paio di cellulari, di cui uno di scorta. Stessa cosa per la radio VHF: sono solo indicazioni, non stai partendo per Capo Horn per cui delle ‘ridondanze’ puoi farne a meno; solo se ti può dare maggiore serenità e se hai spazio. Un giubbotto di salvataggio, magari autogonfiabile. Avvisa sempre qualcuno delle tue partenze e rotte e destinazioni ipotetiche.
Energia a bordo, pannellini fotovoltaici: per esperienza i batterypack solari non si ricaricano mai o poco, per cui potresti verificare la possibilità di uno o più pannellini fotovoltaici flessibili tradizionali e relativo regolatore con una piccola batteria al gel: con circa 6kg fai tutto e insomma… io mi ci divertirei a tappezzare gli scafi con pannelli per godere di una certa autonomia.
Se poi fossi vicino alla follia imbarchi un altro kg. e spendi 1.000€ per un dissalatore manuale da circa 1lt l’ora.
Non può mancare una canna da pesca e un coltello da sub e uno da vela: sempre a portata di mano.
Mini pinne e maschera e scarpe da scoglio
Ovviamente portolani e carte nautiche se puoi e… una bussola. Buon vento, divertiti e poi torna qui a dirci come è andata.
Grazie infinite,
Valerio