
Un libro complicato da sintetizzare, poiché è il mio primo lavoro. Per me un cult, alla stregua del primogenito, quindi affetto speciale incluso.
Leggendo i vari commenti o recensioni ricevuti in seguito, una delle parole ricorrenti è “genuinità”. In effetti se successo ha avuto, molto è stato grazie all’autenticità con cui l’ho scritto, in modo del tutto inconsapevole: d’altronde non poteva essere diversamente.
Parlo della storia mia e di mia moglie Basak, alle prese con un bivio fondamentale: quello di rimanere nel “sistema”, classicamente consumistico e produttivo, o raccogliere quanto da noi effettuato sin lì, e ripartire alla scoperta di una nuova dimensione, totalmente sconosciuta. La libertà.
Libertà di svegliarsi al mattino a bordo di un veliero e dedicarsi a sé stessi, mettendo a frutto vecchie idee o passioni, inevitabilmente archiviate per le incombenze della frenetica quotidianità; o semplicemente leggere un libro senza scadenze temporali, impegni inderogabili.
Inutile aggiungere quale strada percorremmo. Si intuisce anche dalla copertina del libro, non è vero?
Ma cambiare così profondamente non è facile. E lo descrivo, tento di trasferire al lettore i dubbi, le paure, le difficoltà nell’organizzare la partenza “definitiva”. Quanto è stato complesso scegliere la barca, futura casa, così come imparare di nuovo a usare le mani, apprendendo una serie di mestieri necessari alla sua manutenzione, tenuto conto del basso budget a disposizione: dall’elettricista, al meccanico, al resto…
Nel libro racconto le prime esperienze veliche e i relativi aneddoti fantozziani, ma pure romantici e avvincenti.
Incontri di altri come noi, nuove amicizie, considerazioni sulle vecchie e riflessioni su quanto, dopo un po’, tutto ci apparisse chiaro, limpido e perché no facile.
Ho voluto includere anche una lista abbastanza dettagliata dei costi, quelli che affrontiamo tutt’ora, veritieri, per dare una mano al lettore che volesse farsi un’idea pratica, tangibile.
E alla fine conclusioni personali, che ci riportano all’impossibilità mentale di tornare indietro, una volta capito che “Si può fare”.